Venerdì sera (9 febbraio) in auditorium un pubblico folto e competente è stato il miglior giudice dell’incontro, “Chi votare alle prossime elezioni? In ascolto dei maggiori schieramenti” organizzato dalla Comunità Pastorale della santissima Trinità: con un silenzio partecipativo ed un applauso finale rivolto a tutti i candidati presenti ha siglato così un momento che si è rivelato una bella palestra di democrazia. Con tono pacato e misurato, seguendo le direttive del parroco don Maurizio Cantù e del moderatore, il giornalista di “Avvenire”, Diego Motta, è stata una serata di formazione e di informazione con i candidati ai vari schieramenti in ascolto reciproco. La comunità cristiana, dunque, si è movimentata, all’avvicinarsi delle consultazioni, seguendo, come ha spiegato il sacerdote, le indicazioni della lettera dell’arcivescovo Mario Delpini. Come relatori i candidati Stefano Bianco al Senato per il Movimento Cinque Stelle, Raffaele Cattaneo alla Regione per la lista “Noi con la famiglia”, Stefano Catone alla Regione per la lista “Liberi/ e Uguali”, Maria Chiara Gadda alla Camera per il Partito Democratico, Giancarlo Giorgetti alla Camera per “Lega Nord” e Luca Marsico alla Regione per “Forza Italia”. Con argomentazioni persuasive, e senza preoccuparsi di colpire gli avversari, ognuno è intervenuto presentandosi e rispondendo alle domande di Motta. Poi, quando il microfono è passato al pubblico, la qualità della serata si è elevata ancora di più con un apporto molto costruttivo. Al termine sono stati gli stessi candidati “a sottolineare la partecipazione unica di questa serata”. Durante gli interventi sono emerse le diversità, ma anche aspetti comuni, come il tema del lavoro, in particolare dell’occupazione giovanile, della famiglia, della tassazione, misurata da punti di vista differenti, dell’ambiente, dell’Europa, dell’immigrazione. Comune soprattutto la risposta alla domanda di Motta: “Come spiegare a un diciottenne il perché deve votare?”. Il sì per Bianco è legato al fatto di non fare il gioco dei potentati, per Catone è un invito “a prendersi cura di un pezzo di mondo”, per Gadda è rendersi conto che “se tu giovane non voti, qualcun altro decide per te”, per Giorgetti è importante “toccare il candidato, perché la politica ha bisogno di un contatto fisico”.
Al termine della serata soddisfazione da parte del parroco, del teologo Marco Vergottini del Consiglio pastorale, perché “poteva essere un momento imprevedibile, che invece ha imboccato la strada migliore”. L’incontro, preceduto da un altro che aveva come tema gli elettori consapevoli, tenuto da padre Giuseppe Riggio, caporedattore di “Aggiornamenti sociali”, e successivamenta da quello con il gesuita pade Bartolomeo Sorge sul tema “Perché andare a votare? La responsabilità dei cattolici in politica”, avrà con molta probabilità un seguito dopo le elezioni per offrire agli elettori l’occasione di tornare a ragionare pacatamente, stimolando gli eletti a tradurre in pratica i loro programmi.
Federica Lucchini