Pronti a offrire la valanga di emozioni racchiusa in quel clima magico che si viene a creare quando uno spettacolo entra nell’animo degli spettatori. Così sono gli attori della compagnia “TantoperGioco” di Ternate, dopo aver allestito il musical “Più unico che raro”, spettacolo di recitazione, canto e danza, ispirato al libro di Luca Alfano, promessa calcistica varesina, colpito da una malattia invalidante che lo costringe alla carrozzella e alla maschera per l’ossigeno. Appena terminata la prima rappresentazione a Ternate e le due successive in Villa Leonardi a Varano Borghi, l’espressione corale “Vogliamo tornare, appena lo rifarete!”, dà la dimensione del coinvolgimento degli ottocento presenti per ogni replica. La vicenda, per volontà del protagonista, è stato trattata in modo divertente, nel rispetto della sua storia (42 anni di vita, molti dei quali passati in diversi ospedali), bandendo ogni forma di pateticità. Non è nelle corde di Luca che ha sempre preteso dignità: “Rendere felici le persone con un mio gol, o anche più semplicemente strappare loro un sorriso con una mia battuta, divenne importantissimo, una missione di vita”, ha scritto nelle sue pagine, ricordando l’esperienza calcistica. Ma lo è soprattutto ora: accanto alla felicità c’è la forza: dal suo divano la emana, frutto di quella “lotta tra orgoglio e normalità”, ha scritto, che per lungo tempo è stata solitudine interiore. Ed è rafforzata dalla presenza della famiglia: “L’unica via d’uscita è accettare -scrive mamma Maria nell’introduzione- La soluzione è dentro di noi. Spesso la si trova con grande fatica, ma quando la si trova si è finalmente sereni”. E attorno a quel divano si avvicendano gli amici con cui è sempre in contatto anche via Facebook e Istagram. L’idea dell’amico Antonio Palmieri di scrivere un copione ha mosso un mondo di solidarietà (50 persone). Quel “sì” risposto all’unisono quando il regista Claudio Bertolini, ballerino e coreografo di fama internazionale, ha spiegato loro che con umiltà e naturalezza era possibile affrontare una sfida all’apparenza complessa, ma appagante, dovendo mettere in scena la sofferenza, ha rappresentato l’inizio di un’esperienza che ben illustra Sara Tozzi, responsabile della compagnia: “Quello che sembrava un nostro regalo a Luca, in realtà si è rivelato un regalo che lui ha fatto a noi. Rendere sul palco situazioni espresse in modo simbolico, ha generato nel pubblico un’esplosione di emozioni”. E l’allusione chiara è stata alla Bastarda, così la definisce Luca nel libro, cioé la malattia che non ha nome, come viene spiegato nel titolo. “Sono io la Bastarda -afferma Giulia Boerchi, l’attrice ballerina che si è dovuta calare nel ruolo della cattiva- Io arrivo per restare. Da adesso in poi trasformo l’ordinario in straordinario. Farò ripiegare i sogni per metterli nel cassetto. La maschera, che ho in volto, la indosso perché non si saprà mai chi sono realmente. Seppure non ho il coraggio di mostrare chi sono, seppure ciò vi farà supporre la mia debolezza, non vi libererete facilmente di me. Sono vera, sono potente”. Ma alla fine, Luca sarà sul palcoscenico sorridente, con la sua carrozzella, con la sua forza e con la sua famiglia, mentre si sentiranno le note di “Meraviglioso” di Domenico Modugno. Lo spettacolo verrà rappresentato il 16 febbraio, presso la pizzeria “Tourlè” a Gazzada, in attesa di arrivare all’Apollonio. Chi desiderasse contattare i responsabili può utilizzare la email trinatenova@libero.it.
Federica Lucchini