La violenza come meccanismo attuato quotidianamente tanto da credere che sia la normalità. E’ quanto emerso dall’incontro, organizzato dall’amministrazione comunale sul tema “Violenza in genere: fenomeno sociale o fatto privato?” presso le scuderie di Villa Borghi. “Lo scopo della serata -ha spiegato la sindaca Sandra Scorletti– è quello di affrontare il tema della violenza in tutta la sua complessità, di comprenderne le radici e sviluppare la consapevolezza del problema per cambiare la società”.
Relatrici sono state Angelica Di Mare e Silvana Milelli, collaboratrici dell’associazione “Donna Si-Cura”, un centro antiviolenza, luogo di donne per le donne, dove si costruiscono percorsi insieme affinché la donna annientata ricostruisca la propria identità e trovi le proprie soluzioni con l’aiuto delle risorse che lo stesso centro mette a disposizione come il sostegno psicologico, la consulenza legale, il sostegno alla genitorialità. “La violenza come fenomeno culturale che appartiene al tessuto sociale è difficile da riconoscere -ha spiegato Silvana Milelli- e per poterla individuare bisogna analizzare gli stereotipi legati alla comunicazione di tipo sessista. Un ruolo negativo assumono i proverbi: “Moglie e buoi dei paesi tuoi”, dove la donna è accomunata ad un bue o “tra moglie e marito non mettere un dito” dando come scontato che la violenza in famiglia sia un fatto privato. E’ invece un fenomeno sociale perché partendo dal nucleo familiare si allarga a macchia d’olio”. La relatrice ha evidenziato come certa stampa sia solita giustificare gli omicidi delle donne come raptus di follia o banalizzare i maltrattamenti, colpevolizzando le donne. “Dopo quanti schiaffi è violenza?”: questa è una domanda tipica delle donne che denota l’inconsapevolezza del maltrattamento. “In fondo mi ha dato solo due schiaffi!”, tendendo a minimizzare un segnale di pericolo che passa poi alla violenza psicologica. L’attenzione del Centro è rivolta alla fase di separazione dove la violenza verbale è un segnale di grande pericolo che non va assolutamente sottovalutato.
Federica Lucchini