Menta e Rosmarino

Per date gusto, sapore e profumo alla vita del paese

  • Comuni
    • Azzio
    • Besozzo
    • Caravate
    • Cazzago Brabbia
    • Cittiglio
    • Cocquio Trevisago
    • Cuvio
    • Gavirate
    • Gemonio
    • Laveno Mombello
    • Leggiuno
    • Orino
    • Altri Comuni
  • Il Giornale
  • Libri
  • Arte
  • Chiesa
    • Don Hervè
Sei qui: Home / Comuni / Gavirate / Vino del Sasso di Gavirate -Podere di santa Trìnita in Gavirate. Maturato sotto il limpido sole del Varesotto

Vino del Sasso di Gavirate -Podere di santa Trìnita in Gavirate. Maturato sotto il limpido sole del Varesotto

 2 Ottobre 2019 |  Pippo | |

In quella bottiglia di Merlot, prodotto dallo scrittore Guido Morselli nel 1956 e conservata nel museo presso la casa rosa in cui abitava, situata nell’omonimo parco, sta tutto il desiderio di rinverdire una tradizione, che aveva trovato l’humus ideale in quelle balze dove -ha scritto l’autore nel saggio “Realismo e fantasia” del 1947- “in poca terra, abbarbicata alla pietra la vite cresce gagliarda e a suo tempo onusta di gonfi grappoli d’oro”. Dunque il vino del Sasso di Gavirate, che un tempo aveva avuto una sua storia, e lo scrittore bolognese che fortemente aveva voluto ripristinare la vigna, in quel luogo così fecondo. La testimonianza è in quella bottiglia, donata al sindaco di Gavirate, Silvana Alberio, il 28 maggio di due anni fa, durante il premio Morselli, da Margherita Bosatelli, figlia di uno dei coloni di Morselli, che l’aveva conservata fino allora. Sull’etichetta la scritta dal sapore morselliano: “Vino del Sasso di Gavirate -Podere di santa Trìnita in Gavirate. Maturato sotto il limpido sole del Varesotto questo vino genuinamente NOSTRANO non conosce “tagli”, né altre manipolazioni. Perciò è SALUBRE quanto gustoso. Vendemmia 1956″. Quel giorno, grazie alla ricerca di Linda Terziroli, che con competenza e passione ha ricostruito la viticoltura legata allo scrittore, era presente anche Silvio Bosatelli, che aveva visto produrre il vino e aveva descritto in modo dettagliato il parco che degradava verso la strada statale, come un paradiso terrestre, frutto del lavoro intenso dei coloni e dell’apprezzamento della famiglia Morselli. A contribuire ad aprire questa pagina inedita, c’era voluta anche la figura di Attilio Ossola, figlio di altri coloni di Morselli, che aveva riunito gli ultimi testimoni, facendo rivivere la vitalità del parco, inaspettata, impensabile.
C’è un’altra storia che merita di essere citata nel campo della viticoltura nelle nostre zone: quella di alcuni volontari, che a Caldana, con il consenso dell’allora parroco, don Franco Trezzi, nel 2014, pensarono di ripristinare una vecchia memoria, dopo aver ripulito un terreno, adiacente la chiesa dell’Assunta di Caldana, in comune di Cocquio Trevisago, divenuto un intrico di rovi impenetrabile. In mezzo alle liane spinose, alte fino a quattro metri, dove nessuno passava, se non qualche cinghiale, erano comparse alcune piantine di vecchie viti. Allora il lavoro era diventato più intenso: era scaturita a tutti l’idea di aggiungere qualche innesto e conservare la memoria di questa coltivazione. Nel 2016 la vigna curatissima ha dato qualche piccolo assaggio d’uva e negli anni successivi i grappoli sono apparsi nella loro bellezza. Una piccola vendemmia è stato il momento che ha coronato le tante fatiche “gioiose”. Anche quest’anno i grappoli sono generosi, ma bisogna ancora attendere la vendemmia. Intanto in questi giorni i tre volontari, che curano la vigna, Alessandro, Renzo e Roberto, hanno accolto gli alunni di classe prima elementare, accompagnati dalle loro maestre per far conoscere il loro lavoro. E per i bambini è stata una gioia poter pigiare con i piedi l’uva, quella già maturata.
Federica Lucchini

 

 

Cerca nel sito

  • Home
  • Contatti
  • Redazione
  • Privicy
  • Accedi

© Copyright 2013 - 2025 · Menta e rosmarino

Our Spring Sale Has Started

You can see how this popup was set up in our step-by-step guide: https://wppopupmaker.com/guides/auto-opening-announcement-popups/