
Sara Bodini e Vincenz0 Morlotti, si concedono un attimo di pausa appoggiati ai tubi del Birrificio di Angelo Poretti.
L’arte nella mia famiglia è sempre stata di casa, parenti compresi. Mio padre, pur essendo un militare in carriera, dipingeva poetici paesaggi, così mio fratello maggiore e mia sorella.
Mia mamma suonava a memoria sinfonie al pianoforte. Per parenti, intendo il grande pittore Informale Ennio Morlotti. Per me rimaneva secondo cugino.
Mio nonno e suo padre erano fratelli Ennio del 1913, mio papà del 1912. Loro frequentarono lo stesso collegio a Lecco. Poi mio padre entrò all’ Accademia della Marina Militare.
Già da bimbo sentivo parlare di Ennio e così crebbi. Il richiamo dell’Arte si fece sentire prepotente già a circa dieci anni. Sentivo istintivamente quel fascino della tridimensionalità. Poi abitando a Laveno con tutte le sue Ceramiche, il passo fu breve.
A dieci anni inizio da allievo, a frequentare lo studio del celebre scultore lavenese, di adozione, Egidio Casarotti, mio primo mentore e guida. Poi frequentai anche lo studio dello scultore Antonio Ferrari, già allievo di Francesco Messina. Ma fu con Casarotti che intuendo in me delle potenzialità creative, seppe inculcarmi quell’amore per la tridimensionalità che, poi mi seguirà sempre negli anni a venire. Devo a mio fratello Romano, l’inizio degli studi artistici. Al Liceo Artistico di Busto Arsizio, fine anni sessanta. poi, l’Accademia a Brera.
Studiai e appresi con forte passione, non solo la Storia Dell’Arte, ma tutti quei fenomeni della cromatologia, del disegno, della fisica. In Accademia ebbi rapporti di amicizia, con famosi artisti insegnanti, da Domenico Purificato, lavoravo nel suo studio, a Piero Diana per l’incisione, anatomia e antropologia, con un luminare medico. Ma fu con Luigi Veronesi che ebbi modo di compenetrare lo studio del colore, cioè della cromatologia. Naturalmente studiando le teorie cromatiche di Goethe. Furono anni incommensurabili, di apprendimento.
Poi ottenni una seconda Laurea breve, che mi permise di insegnare Ed. Artistica e avere una vita dignitosa. Dalla scultura giovanile, iniziai a dipingere, per vari motivi interiori. Fu chiaro da subito, quelle esigenze formali, che avrei in seguito approfondito. Cioè una ricerca Artistica completamente diversa da quella del cugino Ennio, che seguiva il Naturalismo Astratto.
Ho voluto conservare il cognome per orgoglio personale, anche se poi mi ha creato problemi in corso. Ho sperimentato tutte le correnti artistiche. Il cubismo studiato al Liceo con un insegnante che fu amica di Pablo Picasso. La Luigia Zanfretta. esiste una Fondazione a suo nome. Naturalmente solo dopo numerosi soggiorni studio, ospite del fratello, in Olanda scoppiò dirompente la pittura. I grandi maestri Fiamminghi e Van Gogh, ne furono gli artefici morali.
Ho dipinto tantissimo e affrontato tante tematiche, dal sociale, al Sacro, dal paesaggio alle archeologie industriali. Ho sempre disegnato molto e realizzate numerose incisioni a bulino. Incisioni che poi stampo con il mio torchio calcografico, qui nello studio casa di Cittiglio (Va).
Realizzato numerose esposizioni e alcune molto significative, anche all’estero. Ho dipinto per sei anni per una galleria inglese, nell’isola di Sampson Guernsey. i cataloghi, tra i più significativi, quello della Mostra al Museo Salvini, nel 2003 con catalogo di Raffaele De Grada, al Museo Midec di Laveno M. con catalogo ” Il tempo non perduto ” di Romano Morlotti, una ricostruzione pittorica, come documento, delle Ceramiche lavenesi Nel 2008..In Cementeria Colacem di Caravate e di Gubbio, nel 2010 con catalogo, Di Daniele Astrologo, già direttore Museo Bodini.
Poi una mostra sempre al Midec, nel 2014 dove ho esposto otto pannelli dipinti a olio ,di grande dimensione, raffiguranti la Birreria Liberty di Angelo Poretti.
La mostra al Midec era intitolata: “Arte, Industria E Belle Epoque”, declinazioni del Liberty varesino, da Angelo Poretti in poi. Numerose pubblicazioni e da ultimo un Omaggio ai miei recenti quadri ludopatici, sul gioco d’azzardo, nella rivista medica “Profilosalute”.
Il mio, un lavoro continuo, incessante, tutti i giorni. Ogni volta che esaurisco una vena pittorica, mi butto a capofitto, nell’intraprendere un nuovo ” viaggio ” creativo, anche riprendendo disegni archiviati, come sto facendo ora, ma con un nuovo Input espressivo. Dico sempre, che non è il soggetto in se che importi, ma come il pittore lo interpreti.
- Dal 1974 al 1976 fa parte del “Centro Documentazione Arte” di Gianfranco Maffina di Varese.
- Nel 1982 riceve in Campidoglio a Roma l’onorificenza “Leader Europeo dell’Arte” per il trittico “Funerale di un Eroe” dedicato alla figura di Aldo Moro.
- Nel 1996 lascia il “Circolo degli Artisti di Varese” di cui era socio e, in solitudine, continua nella sua ricerca e sperimentazione.
- Numerose le mostre personali e collettive cui ha partecipato.
- Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero.
- Insegnante di Educazione Artistica presso l’Istituto Comprensivo di Caravate (Va), ora in pensione. Vive e lavora a Cittiglio (Va).
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