– “La decisione della Giunta comunale, guidata dal sindaco Davide Galimberti, di intitolare una via a Calogero Marrone – responsabile dell’ufficio anagrafe del comune di Varese che, grazie ai suoi ideali e al suo coraggio, salvò molti ebrei dopo l’8 settembre 1943 e per questo motivo perse la vita a Dachau – sana certamente un buco insopportabile, ma con basso profilo”. Sono attente ad evidenziare diverse sottolineature le dichiarazioni di Franco Giannantoni, autore con Ibio Paolucci del libro “Calogero Marrone, un eroe dimenticato” (edizioni arterigere 2002) e iniziatore della lunga e complessa istruttoria che ha seguito passo dopo passo per insignire l’eroe del titolo di “Giusto fra le Nazioni”. “La figura di Marrone – riprende – merita una via più centrale e importante di quella scelta, che è prevista tra via Corridoni e la stazione a Casbeno, a seguito di un piano integrato di intervento. A disposizione esiste già la via padre Reginaldo Giuliani che collega viale Monte Rosa a viale XXV aprile. E’ una strada con rari numeri civici e ciò faciliterebbe il cambio. Via Giuliani è l’ultima via voluta dal fascismo (podestà Castelletti, lo stesso che “consegnò” Marrone ai tedeschi il 31 dicembre 1943, poi arrestato il 7 gennaio 1944). Ricorda la figura di un fanatico cappellano militare fascista del “dio lo vuole” che, in Etiopia, durante la feroce guerra di aggressione al libero popolo abissino, prima di essere ucciso, benediceva le truppe impegnate a radere al suolo, incendiare i villaggi del Tembien con i loro abitanti. Quale occasione migliore – continua Giannantoni – per mettere il nome di Marrone al posto di Giuliani, liberandoci dall’ultimo reperto dell’Impero? Invece, no. Gli si intitolerà una strada periferica, non si sa quando. Sono sorpreso!”.
Pone l’accento su un altro punto: “Anche oggi si parla di Marrone come “Giusto fra i Giusti”: come devo fare capire che quella dicitura è inesistente, una invenzione reducistico-popolare, ignota nella terminologia ebraica? A Gerusalemme lo Yad Vashem ha insignito Marrone del titolo di “Giusto fra le Nazioni” con delibera del 21 ottobre 2012, resa pubblica l’8 gennaio 2013. E’ la massima onorificenza civile di Israele. A Varese l’11 aprile 2013 a Palazzo Estense la delegata del governo israeliano ha consegnato il diploma ai familiari. Leggo – termina Giannantoni – che i giardinetti dell’area Cagna saranno dedicati ad altri. Nell’attesa prego la Giunta di mettere mano alla targa messa dalla Giunta Fontana, dove, a proposito di Marrone, non compaiono mai le parole “ebreo”, “fascista”, “nazista”, “campo di sterminio”. Così l’eroe varesino è privato della sua dimensione storiografica, chiusa con la morte il 15 febbraio 1945 a Dachau. Varese, che ha rinnovato tempo fa la cittadinanza onoraria a Mussolini, sappia con un colpo di coda riscattarsi degnamente”.
Federica Lucchini
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“Grazie per la Via dedicata a Calogero Marrone”