Dialogo e apertura nel solco della passione, della magia della voce, al di là dei nuovi mezzi informatici. Concetto, questo, sottolineato ieri da Fra’ Gianni Terruzzi e dal professor Fabio Minazzi all’inizio e alla conclusione dell’incontro “Lo spirito dell’etere”, organizzato dal corso di Laurea in Scienze della Comunicazione e tenutosi nell’aula Magna Porati Granero in occasione del venticinquesimo di Radio Missione Francescana. E’ stato un momento intenso, che ha ripercorso in modo approfondito gli ultimi decenni di comunicazione via etere nella nostra Provincia, partendo dal senso di una radio locale, come Rmf, in un mondo globalizzato. Il percorso ascendente dell’emittente in questi anni col sogno di creare un centro di comunicazione è stato illustrato con umiltà e competenza dal suo fondatore, Fra’ Terruzzi che, nel solco di Francesco, non ha dimenticato di evidenziare la forza della parola che unisce. I tanti studenti del corso e i giornalisti noti in ambito varesino presenti hanno apprezzato l’intervento del docente di Storia Moderna Antonio Orecchia sul fiorire delle radio libere dagli anni Settanta con la volontà di supplire alle carenze del servizio pubblico che operava in regime di monopolio. “Un dialogo prima impossibile, ora alla portata di tutti”, ha concluso. “Una radio che ha regalato il futuro a chi ha scelto la strada giornalistica è stata Radio Varese”, ha spiegato il giornalista Franco Tettamanti, che ha ricordato ai giovani che “il bar, la piazza raccontano più di Internet”. Il collega Alberto Mentasti, ricordando Carlo Chiodi, ha saputo ricreare l’attività di quegli anni in cui si trasmettevano le notizie dai vari punti della città, utilizzando i gettoni telefonici. “Ragazzi, non siamo dinosauri noi che abbiamo operato nelle radio libere – ha detto Paolo Cremonesi – avevamo la stessa voglia vostra di far emergere quel grido dell’io che dà significato all’esistenza. Un grido di libertà”. Luigi Ambrosio di Radio Popolare ha presentato l’excursus di questa emittente che, a differenza di molte altre, è riuscita a sopravvivere e che punta sulla creatività, la qualità e la partecipazione degli ascoltatori, mentre Fausto Bonoldi ha ricordato che la radio a Varese è stata fucina di giornalisti ed è stata esperienza anche per uno che “leggeva la pagine di diario del Che in Bolivia” e che ora è il presidente della nostra Regione. Gran finale con i collaboratori del Centro Internazionale Insubrico, Stefania Barile e Paolo Giannitrapani che dalla “stanza degli echi” di Rmf intraprendono un’opera di divulgazione filosofica. Il Centro Carlo Cattaneo come casa di accoglienza di archivi che rischierebbero di perdersi: è questo il progetto annunciato da Minazzi, ora che si sta acquisendo l’archivio di una delle primissime televisioni, il quale va ad unirsi ad altri sedici archivi già valorizzati.
Federica Lucchini