Le parole-chiave contenute nella variante del Pgt che l’amministrazione comunale si appresta ad avviare sono: partecipazione, qualità dello spazio pubblico, riuso e rigenerazione delle aree dismesse, mobilità dolce, fiume Bardello, centro storico, insediamenti produttivi e assi commerciali. Infatti “con questo strumento urbanistico – sottolinea il primo cittadino Riccardo Del Torchio – vogliamo effettuare il primo passo nella rivalutazione del nostro territorio, fotografando le priorità urbane da gestire nel nostro comune. Vogliamo mettere in campo un approccio che in questi anni abbiamo sempre utilizzato, condividendo le scelte con i cittadini che quotidianamente vivono il paese”. “Puntiamo molto sul momento partecipativo – interviene l’assessore all’Urbanistica Gianluca Coghetto – come opportunità di arricchimento delle idee di sviluppo della nostra comunità. Siamo una comunità viva e dinamica e dall’ascolto strutturato con i molti attori presenti sul territorio saremo in grado di costruire politiche di sviluppo adeguate. “Urbes” è il nome che abbiamo assegnato al percorso di partecipazione. Significa URbanistica BESozzo, ma richiama l’indicatore BES, appunto, che misura il benessere equo e sostenibile di una comunità. Il percorso partecipativo – continua – è molto articolato: le modalità che utilizzeremo riguardano l’istituzione di uno spazio di confronto, un laboratorio con le scuole, le passeggiate di frazione, la creazione di una consulta e, infine, le interviste alle associazioni”. Per quanto attiene gli spazi pubblici, intesi come ossatura del paese, vige questo principio: la realizzazione di spazi di qualità equivale all’offerta di qualità ai besozzesi. Il paese non è solo composto da case, ma è caratterizzato da spazi pubblici – strade, parchi, scuole, impianti sportivi – che meritano di essere migliorati e se necessario ampliati. L’assessore volge l’attenzione alle aree industriali dismesse: “Dobbiamo essere capaci di volgere il ritardo impiegato nel trasformare tali aree in un dato vantaggioso in quanto la sensibilità di intervento nel frattempo è cambiata. Non più tanto volume, ma tanta qualità nel progetto”. Il fiume Bardello dovrà nei prossimi anni acquisire un nuovo significato ed essere il nuovo elemento propulsore di sviluppo, legato alla qualità urbana ed ambientale. “Siamo consapevoli – termina l’assessore – che questa variante non governerà tutti i processi di trasformazione presenti sul nostro territorio. Dobbiamo partire da ciò che di positivo è stato realizzato prima di noi. Riconoscere i punti di forza e di debolezza del nostro territorio è tracciare una rotta di sviluppo, inteso non più come espansione e consumo esteso del suolo, ma come innalzamento della qualità di vita degli abitanti”.
Federica Lucchini