Nessuno, ma proprio nessuno dei bambini e degli adulti di famiglie meno abbienti, protagoniste ieri della giornata conclusiva del progetto “Porte aperte”, è uscito dall’Istituto delle suore della Riparazione di via Bernardino Luini senza una borsa piena. La festa di Natale per gli oltre duecento ospiti è equivalsa a quell’abbondanza di giocattoli e di cibo che sa non solo di oggetti concreti, ma soprattutto di attenzione della città verso di loro. In quella babele di lingue che si è avuto l’opportunità di ascoltare nel grande salone teatro, era visibile marcatamente il bisogno e le suore e i volontari si sono prodigati instancabilmente perché tutti fossero accontentati. Sappiano i donatori che ogni loro desiderio è stato esaudito, grazie a queste belle figure che non si sono fatte spaventare dalla confusione (“La confusione è vita”, ha detto la madre superiora suor Roberta), ma hanno saputo condurre con disponibilità e fermezza un pomeriggio intenso di attese. Già alle ore 15 gli ospiti avevano a disposizione un ricco buffet e mentre i bambini si sono radunati davanti alla grotta della Madonna attorno all’albero in cortile, si è aperto il cancello ed è entrato Babbo Natale con un elfo su una jeep scoperta carica di sacchetti rossi. Questo è stato il primo assaggio che si è tramutato poi in una cascata di doni sottoforma di giocattoli distribuiti sul palco del teatro. I sorrisi dei bambini è il miglior regalo per chi ha donato. La seconda parte del pomeriggio ha visto l’arrivo delle suore dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Casbeno che hanno confezionato pacchi di alimenti. Ventidue nuclei famigliari hanno dovuto attendere il loro, poiché erano tutti esauriti. Ma il miracolo della laboriosità delle suore unita alla generosità dei varesini ha fatto sì che questo non fosse un problema. La stanchezza delle religiose e dei volontari è stata sinonimo di un risultato molto positivo del progetto che vedrà giovedì 21 dicembre l’apertura della nuova area accoglienza, che renderà l’ingresso più discreto per coloro che abbisognano del sacchetto per la cena. Sarà un ingresso ordinato, grazie alla presenza di nuove transenne e dell’area esterna dove si avrà modo di attendere il proprio turno. Ci sarà a breve una novità: di fronte all’Istituto verrà collocato un grosso bidone dove versare, per chi lo desidera, i centesimi che l’anno prossimo verranno tolti dalla circolazione. Le religiose con le volontarie hanno tanta pazienza, anche quella di contare tutte le monetine. Sperando, naturalmente, che ci siano persone che non si fermino solo a quelle. Ma la generosità continua a dare i suoi frutti in diversi modi: molti sono coloro che telefonano per conoscere il codice Iban dell’Istituto, oltre coloro che alla chetichella entrano, come è capitato ieri, e lasciano in anonimato cifre ragguardevoli. La generosità è come un fiume che entra nell’Istituto e ben diretta esce tutte le volte senza mai lasciare a stomaco vuoto nessuno.
Federica Lucchini