Un’enciclopedia su Gavirate. E’ la straordinaria ricchezza giacente in un locale della stazione di Gavirate suddivisa in 260 raccoglitori per un totale di 36400 pagine. Dalla fine del 2017 per ragioni di spazio continua quotidianamente, ma conservata in scatoloni. L’appassionata artefice di questa completa documentazione sulla città è Susy Masciocchi, che assieme al marito Claudio Ossola (conosciuto come Osso), commentatore sportivo da oltre 30 anni a Telesettelaghi, gestisce la stazione dal 2002 per conto della Pro Loco. Dal 1990, su proposta dell’allora presidente dell’associazione Luciano De Maddalena, ora direttore, cominciò a conservare ogni giorno tutti gli articoli di giornali. La struttura portante di tutta l’opera è costituita dal nostro quotidiano con gli articoli di Lisetta Buzzi Reschini, a cui vanno aggiunti pezzi di altri quotidiani, settimanali, periodici, consegnati puntualmente da amici dopo la loro lettura. Così tante firme hanno raccontato la città. Ha un fascino particolare sfogliare questi fogli plastificati che al loro interno conservano gli articoli cartacei con la data e il nome della testata. E’ una vita che si rinnova, che viene avanti con la sua vivacità, con personaggi che emergono dalla memoria nelle loro scelte quotidiane, con eventi politici, culturali e sportivi che hanno attirato anche i riflettori nazionali, senza dimenticare quelli religiosi. Una galleria che ci offre il senso del vissuto nella sua dimensione più preziosa. Una fonte indispensabile per studiosi che vi possono attingere a piene mani. Susy, in realtà non è solo partita dal 1990: ha cercato di raccogliere, per quanto le è stato possibile, notizie antecedenti. Ed è riuscita nel suo intento per quanto consapevole della lacunosità della ricerca. “In realtà, tutto è iniziato, non dico come scherzo, ma con leggerezza -esordisce Susy- Quando poi la ricerca ha cominciato ad avere i passi sicuri allora ha si è allargata. “Ma perché non mettiamo anche il canottaggio?”, ci siamo chiesti un giorno io e mio marito. Ed è stato l’input per allargare al massimo lo spazio. Ci sono stati e ci sono dei collaboratori indispensabili, che immancabilmente portano il loro contributo. Quando dopo anni mi è stato detto di continuare la ricerca, ma senza utilizzare più i raccoglitori per mancanza di spazio, beh, mi sono sentita smarrita. Mi era venuto a mancare il mio piacere quotidiano di leggere le notizie e di conservarle. Per la verità, ho provato inizialmente una gran rabbia. Mi sembrava di aver lavorato per niente. Ora so che la Gavirate del 2018 e 2019 è lì in quegli scatoloni. Preziosi”. Anche solo guardare tutto l’archivio, con gli occhi che non sanno dove fermarsi per la quantità colorata di faldoni, tutti colorati, tutti in ordine e numerati progressivamente, è uno stupore. Quando se ne apre anche solo uno, non si può non provare gratitudine per Susy, per la sua precisione, per il suo amore per Gavirate, lei varesina “della Motta”, specifica. Tra un biglietto e un abbonamento, tra la cura della stazione, tenuta come casa sua (ottimo biglietto da visita per Gavirate), tra la gentilezza che riserva ad ogni cliente assieme al marito, quel momento di creazione e precisione, tra risme di carta, colla a macchinetta, per non avere le mani sporche di fronte ai clienti, ha assunto il valore della memoria della storia più recente. E lei ne è la custode “gelosa” e amorevole.
Federica Lucchini