Una giornata davvero eccezionale per il pianeta, che vede i giovani in primo piano, coscienti che il futuro dipenda soprattutto da loro, dalla loro capacità di saper sensibilizzare il potere e l’opinione pubblica sulla necessità di trovare risposte soddisfacenti ai tanti problemi di cui la terra soffre a causa della negligenza umana. Dai giovani arriva puntuale un monito che tocca tutti e che coinvolge tutti, non solo i grandi della terra, ma tutte le agenzie educative e le persone di buona volontà. Hanno una loro leader, si tratta di una giovane sedicenne di nome Greta Thunberg, una ragazza svedese che ha sposato una causa molto importante, quella che si lega all’ambiente, alla sua cura, alla sua difesa. I pericoli sono tanti, di vario ordine e natura, dipendono da problemi di grandi dimensioni, ma anche da come le persone sapranno comportarsi, da come sapranno mettere in pratica le indicazioni necessarie per salvare il pianeta, per riconsegnare una dignità a quella bellezza che ci è stata consegnata perché ne godessimo e perché ne diventassimo eredi e testimoni. Dunque i giovani sono in prima linea in quasi tutto il mondo. In Italia vi sono centosessanta scuole in piazza a manifestare, a dimostrare che le promesse hanno una scadenza oltre la quale il rischio di catastrofe ambientale esiste. E’ in questa prospettiva che la sensibilizzazione diventa necessaria e soprattutto diventa importante che la scuola si faccia interprete reale dei problemi e delle difficoltà che investono gli esseri umani. Partire dai giovani significa dare una svolta decisiva, fare in modo che cresca una generazione formata, attenta, capace di organizzarsi e di organizzare, con una chiara coscienza di cosa significhi abitare la terra, amarla, proteggerla, difenderla da chi vorrebbe far prevalere sempre l’interesse personale. Il mondo ha molto da apprendere dai giovani, soprattutto dalla loro genuinità, dal loro essere puri, capaci di interpretare il bisogno senza dove per forza passare dalla porta della mistificazione e della millanteria. I repentini cambiamenti climatici di questi anni dimostrano quanto sia immensamente terribile il danno provocato dalla CO2, dalla diffusione di materiali inquinanti, dalla plastica, dall’inquinamento dei mari, dei fiumi, dei laghi, dalle discariche abusive, dai rifiuti abbandonati lungo i marciapiedi delle città, dai gas di scarico delle auto, delle moto, degli scooter, viviamo una condizione di grave pericolo per la salute delle persone e per la loro sopravvivenza. E’ dentro questa storia dalle tinte drammatiche che la scuola rivendica la sua parte educativa, la sua capacità di formare, di incidere concretamente sulle giovani generazioni, perché crescano munite degli strumenti necessari per ritagliarsi e ritagliare uno spazio di vita degna di essere vissuta. Non contano le illazioni, le sparate ironiche e sarcastiche, la diffidenza e il pessimismo di chi vede sempre nero dappertutto, conta la disponibilità delle giovani generazioni di avere ideali ben saldi, reali, conta la determinazione con cui si prendono a cuore i problemi delle persone e quelli del pianeta in particolare. Dunque tanto di cappello a Greta e a tutti quei giovani e non, studenti, professori, ecologisti e persone impegnate che cercano soluzioni, tutti insieme, per dare un volto di credibilità e di affidabilità a una politica che ha parlato tanto, ma che ha risolto molto poco, per non dire nulla. L’ambiente è una grande occasione di rivincita sulle iniquità e le incongruenze che in questi anni hanno messo in ginocchio milioni giovani, uomini e donne, è una ripartenza, un modo nuovo di rispondere ai mille problemi che gravano sulle nostre comunità e che chiedono di trovare soluzioni adeguate.