Renato Furigo ci invia
Cavona solitaria e tacita
tra il verde della valle
che a poco a poco in te si chiude,
ti percorrono sentieri in ombra, silenziosi
ed una striscia di fiume
dove soltanto l’eco mormora,
dai tuoi muri cadenti
nascono violette.
Io amo guardarti mentre riveli mitezza
e le siepi ti mandano profumi intorno,
il sole si spegne sulle porte
e le ombre scivolano sui muri,
ma i ricordi rimangono dentro il cuore.
Veglia una lampada appesa
mentre il dolore sprofonda,
nella polvere di un angolo
il pianto di una madre e parole mute.
Cavona, io mi siederò vicino a te
ad aspettare il crepuscolo che cade,
i sogni sai,
spariscono provandoli a toccare.-
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