Giovedì 11 aprile alle ore 7,30 si aprirà un nuovo servizio a favore di tutto il territorio: un punto prelievi, situato al pianoterra della Fondazione Bernacchi, fruibile da parte di tutti i cittadini. L’ambulatorio funzionerà il collaborazione con il Centro Diagnostico S. Nicola di Tradate per le refertazioni. Essendo accreditato a livello nazionale, necessita da parte degli utenti della presentazione dell’impegnativa del medico e della tessera sanitaria. Il servizio terminerà alle ore 9 e con lo stesso orario sarà fruibile, oltre i giovedì, anche i lunedì. La soddisfazione è tangibile da parte del consiglio di amministrazione, il cui mandato volge al termine. “Un ulteriore dono a Gavirate, accanto agli altri servizi messi a disposizione della popolazione e fortemente voluti dalla Casa di Riposo con la finalità di aprire le porte alla comunità in un reciproco scambio di collaborazione-spiega il presidente Giovanni Speziani- Abbiamo operato “in primis” con l’intento di apportare migliorie e innovazioni utili e fruibili dagli operatori della struttura, dagli ospiti e dai parenti. Poi, considerando la posizione strategica della struttura, situata nel cuore di Gavirate, l’attenzione si è spostata sul pubblico esterno”. Ed ecco, quindi, la consegna dei pasti a domicilio, l’attivazione di un servizio di fisioterapia-riabilitazione altamente qualificato, l’acquisto con il contributo dei Lions e dell’Ugate di un automezzo per il trasporto sicuro e confortevole non solo degli ospiti disabili della Fondazione, ma a disposizione di chi ne abbia bisogno, richiedendo il suo servizio. Ed ora questa novità: gli utenti, accanto alla reception entreranno nella sala prelievi che porterà il nome di Sandra Clivio Falchi (1920-1989). Quando si fa memoria di questa figura di imprenditrice illuminata, intessuta di altruismo e generosità, non si può dimenticare, ad esempio (ed è veramente solo un esempio, tanto lei era protagonista anche silenziosa in ogni ambito della solidarietà gaviratese), la fondazione della Croce Rossa a Gavirate, sorta dietro l’input di quella di Varese, che aveva delegato Giovanni Speziani. Nei ricordi di Romano Oldrini, allora sindaco di Gavirate, sentita la richiesta, immediata è stata l’individuazione della sede, grazie all’intuito del messo comunale Reno Fazzini, e quanto al denaro il problema è stato subito risolto: “Oldrini, Reno, già fatto!” era stata la risposta di Sandra alla richiesta e ben presto arrivarono i letti a castello, le brande, le sedie, tutto l’arredamento. “Senza il suo aiuto non saremmo partiti”, ricorda oggi Oldrini.
Federica Lucchini