Un ricordo di Luigi Stadera
(a cinque anni dalla sua scomparsa)
Poteva piacere o non piacere, e ad alcuni, per via del suo carattere, non piaceva.
Però bisogna, prima di ogni altra cosa, riconoscere e riconoscergli idee illuminate e cultura da vendere. Nella mia libreria i suoi testi ci sono tutti e ogni tanto vado a rileggerli; rappresentano una straordinaria testimonianza della nostra tradizione e della nostra identità.
In un’epoca in cui la cultura sembra spesso messa da parte, Luigi mi ha insegnato che essa è la nostra bussola, la chiave per comprendere chi siamo e dove stiamo andando. La sua dedizione, la sua capacità di vedere oltre il superficiale, mi hanno ispirato a cercare sempre il significato più profondo delle cose, a non accontentarmi mai delle risposte facili.
Oggi, cinque anni dopo la sua scomparsa, sento la mancanza delle sue parole, dei suoi consigli, perfino dei suoi rimbrotti nei miei confronti, reo magari di aver semplicemente usato una mediocrità espressiva. Devo però ammettere che il suo insegnamento continua a vivere in me e in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Luigi Stadera mi ha lasciato un’eredità di conoscenza e passione che non verrà mai meno; resta un faro che continuerà a illuminare il mio cammino e quello di chi, come me, ha imparato da lui a vedere la cultura come un bene prezioso e irrinunciabile. (Alberto P.)
Cazzago Brabbia ricorderà Luigi Stadera nel quinto anniversario della sua scomparsa.