Lavora circondato da “api industriose”, di collodiana memoria, travolto dall’entusiasmo dei piccoli della scuola materna che attorno a un lungo telo di cellophane, da lui steso nella parte del giardino dedicato ad orto, stanno mettendo i mucchietti di terra nei vasi con la consapevolezza di compiere un gesto importante per far nascere una piantina. Umberto Contartese, il prof Contartese, 79 anni, come è conosciuto a Besozzo, mentre prima del lockdown lavorava all’interno della serra della scuola secondaria “Giulio Adamoli”, qui a Comerio è nonno Umberto, anche se i suoi nipotini frequentano la primaria. Un nonno magico che sta insegnando a 70 bambini a vivere nel migliore dei modi quella struttura che hanno visto sorgere con il contributo dei genitori, nell’ambito del progetto “Orti Lombardia 2021”, promosso da Regione. Non ha orari. E’ instancabile. Arriva a qualsiasi ora impegnato. E’ una bella storia la sua, che ha come base l’insegnamento di Lettere e anni di cattedra a Besozzo. Poi la battuta simpatica del vicepreside Giampiero Tonello, quando negli anni Novanta c’era bisogno di incrementare i laboratori pomeridiani: “Tu come terrone ami la terra e allora prendi questa zappa, lavora e insegna ai ragazzi”. E lui, invece, di terra non sapeva nulla: quando tornava al suo paese, Parghelia, in Calabria, sulla costa degli dei, amava andare in barca a pescare. Giornate intere che si ripetono anche oggi quando è in vacanza. Così per sfida iniziò un’avventura che è continuata da decenni a Besozzo (interrotta solo dal lockdown) assieme ad altri colleghi, in quella serra vicino al monumento-faro che è sempre stato luogo di produzione, anche per i frutti autunnali. Il tavolo delle zucche all’interno della scuola anni fa catalizzava l’attenzione di tutti i presenti. In primavera un andirivieni di genitori, di besozzesi che uscivano con i vasi di fiori e con i frutti dell’orto. Due anni fa il lockdown: ragazzi a casa e Contartese da solo in serra a portare avanti un’attività impegnativa. Le piante dovevano vivere. Ma chi le acquistava? Quell’anno Besozzo è stata particolarmente in fiore: lungo il fiume Bardello le surfinie, i gerani facevano bella mostra di loro. Il comune aveva pensato di acquistarle. Purtroppo la pandemia ha sospeso l’attività, ma vedere oggi Contartese impegnato a Comerio circondato dal personale della scuola, dalla direttrice Magda Balzardi e soprattutto dai bambini è vedere una persona trasfigurata dalla gioia: “Io preparo il lavoro e loro sono gli artefici -spiega- E’ uno spettacolo vederli lavorare. C’è questa bambina che mi segue come un’ombra!”. E indica la piccola che non lo molla mai, mentre gli altri, testa bassa, seriosi, riempiono i vasi di terra e fanno un buco dove mettere una piantina. Tutti i giorni sono lì a controllare la loro crescita e ad accoglierli c’è sempre lui. Quell’antro che all’inizio sembrava misterioso ha insegnato loro quanto la vita sappia espandersi. Offrirà loro anche i complimenti dei futuri clienti e soprattutto il piacere di avere nelle loro case quelle piante che hanno contribuito a far crescere. Grazie a nonno Umberto.
Federica Lucchini