UN NATALE NELLA SOFFERENZA
di felice magnani
E’ difficile gioire quando l’aria intorno puzza di bruciato, quando le voci sono sempre più invocazioni di aiuto, quando le armi distruggono le speranze delle famiglie in molte parti del nostro pianeta, quando vedi sguardi torvi di tiranni che manipolano le volontà, trasformandole in carne da cannone. Viviamo il tempo della morte, della sofferenza e della distruzione, di bambini, donne, anziani e ammalati spazzati via da una insensata perversione umana, figlia di armi potentissime che radono al suolo ogni tipo di velleità, anche quella più normale, più comune, più umana, quella che vorrebbe vivere la libertà e la bellezza di una vita che si guarda attorno per poter amare senza dover chiedere permesso, senza dover pagare il prezzo di colpe mai commesse. Quanti esseri umani soffrono, quanti esseri umani sono privati dei loro sacrosanti diritti, quanti esseri umani vivono drammatici momenti di sottomissione e di paura, quanti esseri umani sono costretti a sottostare al potere di uomini che pretendono di dettare le proprie regole di distruzione e di morte, quanti uomini, donne e bambini guardano al Natale con la speranza che il miracolo cristiano richiami gli uomini a un salto di qualità, che rimetta al centro l’importanza della vita, la bellezza dell’Amore. Anni davvero terribili quelli che stiamo vivendo, che impongono un planetario esame di coscienza, in virtù del quale gli esseri umani possano finalmente riscoprire una giusta dimensione, anni in cui ci si rende conto che la ripartenza esiste solo nella misura in cui si torna a essere coscienti di quanto sia importante credere e lottare per la realizzazione di un modello di vita più umano, più collaborativo, più ragionevole, più capace di restituire la forza dell’immagine educativa della serenità e della pace. Il Natale resta una festa di straordinario spessore religioso e umano, che richiama sguardi confusi e disuniti alla grotta di Betlemme, all’immagine divina di una famiglia che sollecita ogni volta a credere e ad amare. E’ così che lo spirito si rianima, è così che le persone tornano a cercare la luce, la bellezza dei colori, degli affetti, dei sentimenti, delle tradizioni, della famiglia, della voglia di stare insieme e di condividere, è così che la forza immensa della religione cristiana invita a unirci a quel gregge che, incurante delle bombe e delle iniquità, si rimette ogni anno in cammino per dimostrare quanto sia radicato negli esseri umani il desiderio di andare incontro a quel divino che restituisce una dimensione più vera e più forte della vita stessa.