Un “grido di dolore”. Di un cittadino preoccupato per le sorti del suo paese.
Il nuovo PGT, ormai in fase di approvazione, prospetta per Caldana un quadro molto avvilente: mentre il presente sta ormai inghiottendo il passato, per il futuro solo cemento e desolazione.
In questa condizione di vuoto storico e culturale, lo strumento urbanistico non trova di meglio che concedere ulteriori aree edificabili: tra Caldana e Cerro si contano 50-60 mappali cui è stata assegnata nuova edificabilità, oppure aumentata volumetria.
Se alle aree rese edificabili da questo PGT sommiamo quelle già rese edificabili dal vecchio Prg (e non ancora edificate), verrà nel tempo a tratteggiarsi una Caldana diversa, una Caldana che andrà smarrendo la sua integrità, il suo essere quella che è stata, e nuove case, e nuove luci, e macchine avanti indietro, e andrà a farsi benedire il caro e romantico “sapore” del paesello dove tutto è ancora domestico, ingenuo e solitario.
Il Prg redatto vent’anni fa si era già mosso nella stessa direzione ed ora, specie nelle altre frazioni di Cocquio Trevisago, ne paghiamo pesantemente le conseguenze: S. Andrea, Intelo, San Bartolomeo e Torre, che vivevano “l’incanto” della piccola frazione circondata da prati e coltivazioni, ora si sono saldate disordinatamente insieme senza conservare alcuna sembianza identitaria né alcuna memoria. (Tra l’altro non possiedono un riferimento, un luogo di aggregazione, un qualunque spazio in grado di fornire servizi minimi).
Una frazione come Cocquio pare anch’essa abbandonata ad un amaro destino che neppure questo PGT ha voluto prendere in esame. Questa è programmazione?
Ora tocca a Caldana: potrà essere edificata nei suoi più “intimi” interstizi, perfino dove prima le aree erano destinate a parcheggio o a verde pubblico. Perfino all’interno del centro storico.
I cittadini di Cocquio Trevisago, interrogati con un questionario redatto dal Comune, avevano indicato Caldana e Cerro come luoghi dove si stava meglio in quanto poco edificati. Perché allora queste scelte? Perché questo “posso-comando” nonostante l’opinione dei cittadini? Perché ancora “solo “cemento” quando già ne è stato concesso tanto? Ho chiesto spiegazione, ma non ho ottenuto risposta.
Il sospetto è che si sia voluto semplicemente accondiscendere agli Interessi privati di chi ha formulato richiesta di edificabilità, poco badando a quelli collettivi. (L’esatto opposto di quello che avrebbe dovuto avvenire).
Chissà, forse c’è ancora tempo per qualche ripensamento. Amo il mio paese e per tutto ciò sono dispiaciuto. I nostri nonnetti dicevano romanticamente che “quand ul paees te ghe lee in dul sangh, te ghe voret ben incà ai piant”. Credo che chi approva questo PGT non nutra nei confronti di Caldana il medesimo sentimento.
Alberto Palazzi
P.S. Non ho esaminato il PGT per quanto concerne le località di Cocquio, S.Andrea, Torre, Intelo, S.Bartolomeo.