UN GIRO D’ITALIA BELLISSIMO GRAZIE A UN FENOMENO INCREDIBILE, LO SLOVENO TADEJ POGACAR, IL SUPERCAMPIONE CHE SEMINA PASSIONI ED ENTUSIASMI, DIMOSTRANDO QUANTO IL CICLISMO SIA PRESENTE NEL CUORE DELLA GENTE. UN GIRO CARATTERIZZATO ANCHE DALLE STUPENDE VITTORIE DI DUE BRAVISSIMI CAMPIONI COME JONATHAN MILAN E FILIPPO GANNA, CHE PROPONE ALL’ATTENZIONE DEI TIFOSI UN GRUPPO DI GIOVANI ITALIANI DESTINATO AD AVERE UN FUTURO MOLTO INTERESSANTE.
di felice magnani
Un Giro d’Italia 2024 caratterizzato dalla presenza di uno straordinario supercampione sloveno, un giovane che si è fatto conoscere e apprezzare dal quel popolo del ciclismo che staziona con grande passione sulle strade dei campioni, che non fa differenze e distinzioni, che sa riconoscere i carismi, che s’inchina di fronte alla serietà dell’uomo, prima ancora che all’incredibile forza dell’atleta. Tadej Pogacar ha letteralmente conquistato il cuore del Giro d’Italia e lo ha fatto con un stile tutto suo, compassato e gioviale, generoso e professionale, capace di mettere davanti a tutto la naturale bellezza di uno sport che regala entusiasmi e una particolarissima capacità di sognare, che consente di partecipare e di condividere a chiunque si lasci sorprendere dalla sua straordinaria bellezza. E’ una giovinezza contagiosa quella di Tadej, che si fa strada nella matura consapevolezza di uno sguardo che sa essere convincente sempre, che sa toccare le corde meno esposte dello spirito umano, che sa emozionare e distogliere il cuore e la mente dai sovrappesi di un mondo spesso dominato dall’invadenza di una esecrabile violenza. Abbiamo imparato ad amare questo campionissimo del ciclismo moderno, lo abbiamo fatto e lo facciamo ogni giorno seguendo le pagine vive del Giro d’Italia, ricordandoci che lo sport quando è così ben rappresentato, dispone di una straordinaria carica educativa che aiuta l’umanità a uscire dal circolo vizioso delle cattive contaminazioni. Vederlo correre fa bene allo sport, fa bene al cuore di tutte quelle persone che hanno bisogno di continuare a credere, di continuare a pensare che la speranza non finisce nella polvere di città e paesi sventrati dalla cattiveria umana, ma che continua grazie alla purezza di sentimenti sportivi che danno un valore più umano alla vita. Bellissimi sono quei momenti di rara intensità emotiva in cui Tadej rinuncia a qualcosa di personale per regalare un sorriso a un ragazzo che lo aspetta per applaudirlo, proprio come quando si toglie i guanti da corsa e glieli regala o come quando dona al secondo arrivato nella tappa di Santa Cristina, Giulio Pellizzari i suoi occhiali e la maglia rosa intrisa del suo sudore. C’è nella generosità di questo formidabile atleta uno spirito tutto particolare, in cui s’incontrano e si coniugano un profondo senso del dovere e il riconoscimento del valore umano che Tadej Pogacar incontra nei suoi avversari. E’ in questo clima di rinnovamento morale e sportivo che prendono corpo le nuove speranze di un ciclismo nazionale orgoglioso di avere tra le sue file campioni che sanno suscitare nuovi entusiasmi e nuove passioni, come il grandissimo velocista Jonathan Milan, come il bravissimo cronomen Filippo Ganna e poi via via tutti quei giovani come Giulio Pellizzari, Nicola Conci, Lorenzo Fortunato, Giovanni Aleotti, Christian Scaroni, Davide Ballerini e tanti altri che sanno risvegliare quell’amore sportivo che spesso si perde tra i mille problemi della gente.