Quando la memoria diventa altruismo e riconoscenza: in quella donazione di un defibrillatore, sabato 23 dicembre alle ore 15 presso la chiesa parrocchiale dei santi Agostino e Monica, per iniziativa della famiglia Andreotti in ricordo del padre Francesco, c’è una vicenda che ha il sapore della comunità partecipe e amica. Sullo sfondo, la collaborazione della Croce Rossa del Medio Verbano perché Francesco, prima della lunga malattia che lo ha condotto alla morte il 17 giugno di quest’anno, è stato un infermiere storico del 118, «che ha contribuito fattivamente prestando la propria esperienza – sottolinea Guido Garzena, direttore Aat Varese – alla nascita del 112 a livello nazionale». La proposta della famiglia di attivare il progetto “Dae” ha trovato subito corrispondenza nella comunità parrocchiale, che è stata molto vicina nel periodo della sua malattia.
Così quello strumento indispensabile ha trovato un comune denominatore. «Un modo per tradurre quello che è stato un dramma in un evento positivo», spiega il parroco don Norberto Brigatti. «La comunità è stata infatti partecipe con una raccolta fondi per l’acquisto, oltre ad amici e colleghi che hanno largamente supportato la causa – spiega il figlio Lorenzo, volontario presso la Croce Rossa -. Se ho un ricordo che posso trasmettere di mio padre è legato al quarto anniversario del 112, nel 2014. Nella centrale operativa del 118, presso l’ospedale del Circolo, quel giorno era dedicato al ringraziamento e quando è entrato mio padre il battimani è equivalso ad uno scroscio. Ed è stata un’iniezione di vita per papà, già duramente colpito. La richiesta del defibrillatore – prosegue – nasce innanzitutto dalla volontà di sensibilizzare le persone, ed in particolare la comunità di Casciago, circa il primo soccorso. Si promuoveranno, infatti, i corsi di formazione per la popolazione che avranno luogo in primavera, tenuti da istruttori professionali di Areu e Cri ».
Federica Lucchini