Un patrimonio archeologico sommerso valorizzato da una iniziativa di Poste Italiane. Sarà centrato sulla palafitta Ponti, studiata approfonditamente in questi ultimi quattro anni, l’annullo filatelico che si terrà domenica 18 luglio dalle ore 12 alle ore 18 nel museo della pesca all’interno della Cooperativa pescatori del lago di Varese sul lungolago. Significativa l’immagine che verrà riprodotta: nel tondo lo stemma del comune con la descrizione dell’evento, mentre sulle cartoline, edite in tiratura limitata, la riproduzione di una antica cartina del lago di Varese, accompagnata dall’immagine di uno scorcio del paesaggio lacustre dove si trova il sito, che verrà conosciuto domenica attraverso un percorso guidato dagli archeologi. Una giornata, dunque, in onore di un luogo da scoprire, alla presenza del sindaco Emilio Magni, del direttore della filiale di Varese, Antonio Ruvo, dei funzionari della Soprintendenza archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco e Varese e di altre figure istituzionali e del mondo della cultura. L’iniziativa è parte del programma dei nuovi impegni per i comuni italiani con meno di 5mila abitanti, annunciato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante in occasione della seconda edizione “Sindaci d’Italia” del 28 ottobre 2020 a Roma ed è coerente con la presenza capillare di Poste Italiane sul territorio e con l’attenzione che da sempre l’azienda riserva alle comunità locali e alle aree meno densamente popolate. Il primo cittadino Magni non nasconde la soddisfazione nel vedere valorizzare uno studio, iniziato nell’ottobre del 2017, con ricognizioni subacquee da parte dell’archeologa Sabrina Luglietti e dell’ispettore onorario Paolo Baretti, grazie ad una campagna finanziata dalla Regione e dal Comune e sotto l’egida della Soprintendenza nella figura della funzionaria Daniela Patrizia Locatelli. “Ora la stazione palafitticola Ponti è un sito Unesco associato alle palafitte di Bodio Lomnago – riprende il primo cittadino- L’obiettivo finale è che diventi un sito a sé stante. Siamo consapevoli che necessitano ancora studi. E’ comunque un onore per un paese piccolo come il nostro entrare in circuiti così grandi, grazie alla sua storia. Ed è indispensabile la valorizzazione di questo tesoro culturale. La storia dà vitalità al nostro paese con un turismo di qualità. E’ quindi veramente caloroso il mio ringraziamento a Poste Italiane”.
Federica Lucchini
“Mi ritengo una persona fortunata: vedo immagini uniche. Il mio compito è di farle conoscere”, così esordisce l’archeologa Sabrina Luglietti che domenica accompagnerà i visitatori in un percorso costituito da immagini e parole per far rivivere un sito sommerso dalle acque, adiacente il lungolago, abitato fino al 1500 a. C. (Bronzo recente) dal 4000 a. C. (primo Neolitico). “Vi siete mai immaginati il lago di Varese in una dimensione più ridotta rispetto all’attuale con le rive illuminate da fuochi accesi, corrispondenti ad ogni villaggio? Io lo immagino così e all’interno gli abitanti con le loro vite”. Fra questi insediamenti c’era quella che oggi viene denominata la stazione Ponti, che prende il nome dalla famiglia proprietaria del lago la quale ne aveva incentivato gli studi dopo che nel 1863 l’abate Antonio Stoppani aveva individuato la sua presenza. Gli attuali studi sono stati finalizzati all’ individuazione dell’estensione del suo perimetro. Ed è stata una scoperta considerevole: sono stati ritrovati migliaia di pali e un’ascia di bronzo perfettamente conservata. Un particolare: accanto a molti pali, ne erano posizionati altri: segno di una attenta manutenzione. Qualora il primo si fosse deteriorato, veniva subito sostituito. Indice di quanto gli abitanti fossero capaci e lungimiranti. Per i visitatori saranno a disposizione opuscoli informativi.
Federica Lucchini