“Tutto è quieto, non c’è più rumore, mio dolce bambino, per farti dormire. Fai ninna, fai nanna, sereno riposa. Dovunque la notte si fa silenziosa”. E’ sgorgata dal cuore di Ilse Weber scrittrice ebrea, internata nel campo di Theresienstadt, assieme al suo bambino Tommy, questa ninna nanna, mentre insonne trascorreva le notti nell’infermieria dove accudiva, con lo stesso amore delle loro madri, piccoli orfani. Il suo canto delicato e profondo era come un alone protettivo in mezzo alla bufera. Non sono andati persi questi versi: prima della partenza per Auschwitz il marito Willi li nascose sottoterra e si salvarono. Sabato 26 gennaio dopo le 20,30 con la voce di Emanuela Boggio si potranno ascoltare a Villa Truffini, nell’ambito del concerto della memoria, organizzato dall’amministrazione comunale con il liceo musicale “V. Bellini”, dopo il saluto delle autorità in prossimità delle pietre d’inciampo, in ricordo dei fratelli Levy e la loro madre, deportati ad Auschwitz nel 1943. Il gruppo dei Klezmorin Maseltov daranno vita ad un concerto di musica yiddish, basato su un testo che ha attinto con intensa umanità alla produzione musicale nel campo di Terezin dove vennero fatti confluire tanti artisti e nel contempo al linguaggio multiforme, poliedrico della musica yiddish che si avvale di diverse forme e strumenti. Alla base, un’integrazione tra musica e parola curata dalla voce recitante Elisa Carnelli. “Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere! Non vogliamo vuoti nelle nostre file. Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore. Vogliamo fare qualcosa. E’ vietato morire!”. Le parole di Eva Pickova, di dodici anni, morta nel 1943 avranno la loro dignità in questo contesto che ci conduce a pensare come Octavio Paz: “La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai da passare”. Intanto si alterneranno i momenti musicali, improntati all’allegria con la finalità di preservare anche l’ironia nel cuore della tragedia. Ci penseranno, a farceli gustare Marcello Serafini alla chitarra, Fausto Saredi al clarinetto, Emiliano Ronzelli al contrabbasso. Tutti professionisti che si sono assegnati il nome di “Klezmorim” perché tali erano i musicisti itineranti che suonavano per accompagnare tutte le ricorrenze della vita ebraica dai funerali fino ai matrimoni. “Maseltov” significa saluto gioioso. Quindi sono musicisti che salutano in modo gioioso. Infatti, ascoltarli è una gioia, tanto riescono a coinvolgere gli spettatori con la musica ricca di espressività, a volte felice e spensierata, a volte triste e malinconica.
Federica Lucchini
Wiegala
Fai ninna, fai nanna, mio bimbo, lo sento
risuona la lira al soffiare del vento,
nel verde canneto risponde l’assolo
del canto dolce dell’usignolo.
Fai ninna, fai nanna, mio bimbo, lo sento
risuona la lira al soffio del vento.
Fai ninna, fai nanna, gioia materna,
la luna p come una grande lanterna,
sospesa in alto nel cielo profondo
volge il suo sguardo dovunque nel mondo.
Fai ninna, fai nanna gioia materna,
la luna è come una grande lanterna.
Fai ninna, fai nanna, sereno riposa
dovunque la notte si fa silenziosa!
Tutto è quieto, non c’è più rumore,
mio dolce bambino, per farti dormire.
Fai ninna, fai nanna, sereno riposa
dovunque la notte si fa silenziosa.