Due interventi critici e uno più prospettico: l’incontro, moderato da Marco Vergottini, “Tre sindaci si raccontano”, organizzato dall’associazione “La Città Ideale” in biblioteca con Franco Oregioni, primo cittadino di Monvalle, con Andrea Zanotti di Casciago e con Gianluca Coghetto vice di Besozzo, si è rivelato di grande interesse per capire come la vita amministrativa è cambiata in un arco temporale di circa trent’anni, e come la motivazione a vivere quotidianamente questo ruolo sia comunque forte, nonostante le difficoltà imposte dallo Stato. “Il bilancio più delicato – ha spiegato Oregioni, dei tre con più lunga esperienza- non è quello numerico, quanto quello delle proprie scelte e dalla propria coscienza. Noi non amministriamo progetti, ma persone”. E ciò, nonostante sia difficile darsi degli obiettivi (dato questo mortificante) senza risorse. Come Zanotti, ha affondato la lama nel capitolo dei servizi sociali, aumentato in modo esponenziale in questi ultimi tempi e quando non “si può rispondere a tutte le esigenze, sei colpito dentro”. La voce dei due sindaci si è incrinata toccando questo tema. “Non siamo marziani, siamo solo un po’ matti ad avere scelto questo ruolo -ha ripreso Zanotti- Sappiamo che dobbiamo arrabattarci e siamo spesso criticati da cittadini che pensano di avre solo diritti. Malgrado tutto, però, la tensione morale che regge il mio operato è sempre forte, convinto come sono di operare per il bene collettivo”. “Voglio introdurre un elemento di positività -ha esordito Coghetto- volgendo l’attenzione al fattore della ricchezza e non considerando la mancanza di trasferimenti statali. Quando abbiamo cominciato ad amministrare nel 2012, durante il precedente mandato, i soldi era già finiti, anzi c’erano i debiti, e allora la nostra azione è stata volta a capire queli fossero le risorse del territorio. Le abbiamo individuate nel riconoscimento dei valori della nostra comunità. Abbiamo compreso che le politiche vanno costruite dal basso, dialogando con i cittadini. Amministrare, dunque, ma guardare anche oltre, costreuendo con la comunità, avendo condiviso i suoi valori. Abbiamo capito quali sono i nostri punti di forza, come per esempio, il fiume Bardello attorno a cui stiamo lavorando. Siamo consapevoli -ha concluso- quando ci sediamo al tavolo con i comuni vicini dei talenti che abbiamo. Dobbiamo correre per i vantaggi che ci meritiamo”, ha concluso.
Federica Lucchini