Una nuova forma espressiva che si aggiunge alle tante altre da lui coltivate con la passione di una vita. La creatività in Pierre H. Lindner si manifesta in molteplici forme. Lo sanno i tanti suoi estimatori, i suoi tanti amici che hanno il privilegio di frequentare il suo studio: il ferro, il legno marino, la ceramica, ben undici diverse materie sono trattate da lui con una familiarità e un’abilità che vengono da lontano: dai tanti anni di studio, di sperimentazione che sono passati attraverso l’Accademia delle Belle Arti di Brera dove ha collaborato con il laboratorio di Tecniche dell’incisione come artista e stampatore. Ora la scrittura, per la quale ha ottenuto una menzione d’onore, su 574 partecipanti, al premio “Narrando con passione”, indetto dal comune di Patti in Sicilia. “I tre racconti presentati – scrive la docente Consuelo Farese – sono un gioco intellettuale di grande fascino che ha rimandi misteriosissimi e complessi con la vita dell’autore senza esserne una piatta naturalistica autobiografia, e il video della performance dell’artista che dipinge un gallo, ipnotizzandolo, entra in un magico legame con il racconto “La caccia”. Istrionico Pierre. “Uomo dal multiforme ingegno”, di origini baltiche con il culto dell’ospitalità greca, di cui ripete i rituali con estrema naturalezza. Chi ha il privilegio di vivere la sua casa affacciata sul lago a Besozzo, entra nel tempio della sua arte, non sinonimo di magnificenza, ma di luogo dove ogni particolare ha l’anima dell’artista. Luogo d’amore dove l’ospite si sente ricreato perché Pierre conosce a fondo l’amicizia.
La sua biografia può essere sintetizzata in alcune immagini: una borsa vuota, con cui è fuggito, a rischio della vita, nel 1955 dalla sua patria, la Repubblica Democratica Tedesca. Borsa che successivamente si sarebbe riempita di creazioni a tutto tondo, grazie all’eredità della manualità paterna, molto accentuata, ad un ampio bagaglio culturale e un gran coraggio nel perseguire progetti ben precisi. L’incontro con Milano, dove lavorò nella pubblicità, che diede adito alla sua grande creatività, fonte ancora oggi per lui inesauribile. Poi l’incontro con Otto Dix, con Vanni Scheiwiller, con Enrico Baj, che illustrò un video delle sue opere, con il critico Franco Solmi, Piero Chiara. Solo per citare alcuni. Successivamente, il passaggio a Gavirate, dove nell’ex casa Ponce de Leon nel 1986 diede vita alla stamperia del Portico, per approdare a Besozzo, come “genius loci” di uno spazio amato. Federica Lucchini
L’articolo di Menta e Rosmarino
Incontro con Pierre H. Lindner di Consuelo FArese (clicca su)