Da una pagina di Menta e Rosmarino
La poesia scritta a macchina (e con correzioni varie), è datata “Pasqua 1947, Ai Mulini di Gemonio”; così recita:
“ISPIRAZIONE – INNOCENTE SALVINI
Madre, che nei dì favolosi,
reggesti di fede il tuo figlio,
riguardalo ora dal Ciel.
Gli era sì caro il mulino,
l’orto, il torrente ed il bosco.
Nella preghiera all’alba
traeva conforto al lavoro;
ma dentro la notte, i fantasmi
turbavano il sonno
al mite pittore, o Madre.
Sul gradino cercando la luce,
ai margini del Viganella,
ai Ronchi, trae il verde
della boscaglia magica,
Tu gli posavi in vedetta,
nel sole, dentro la neve
dentro l’ovile, tra i porci …
Cara la tua parola
nell’ora cupa al tuo figlio,
fuor dell’invidia, o Madre.
Voce, richiamo e di fede,
che germinaro, infiamma,
questo suo mondo d’immagini:
la ruota e la Caledonia,
il focolare, le mandrie,
le groppe dei monti del Ferro:
le cene, le vaste arature
( con cuore pacato )
ecco il suo dono, o Madre.
Come smarrito il tuo figlio
al focolare, al Mulino