“E’ un disservizio vergognoso!”. Questa frase, pronunciata con termini anche più forti, dalla marea di persone che si sono trovate ieri mattina (2-9-2019) di fronte all’ingresso della sede dall’Ats, per il cambio del medico di base a Brebbia e a Besozzo, sintetizza la situazione di forte disagio che si è venuta a creare. I due dipendenti, a disposizione degli utenti, hanno dovuto affrontare le richieste di circa duecentocinquanta assistiti, per i quali non è bastato lo spazio a disposizione e hanno dovuto attendere fuori dall’edificio. Alcuni erano presenti dalle ore 6,30, intuendo che sarebbe stata una giornata clou. Le proteste e le urla sono state rilevanti, in particolare appena aperti gli sportelli, per il caos che si è venuto a generare. “Tra qualche anno andremo su Marte, ma all’ATS siamo ancora alla preistoria!”, è stata una esclamazione che dà la dimensione del clima. “Ci voleva una migliore organizzazione che potesse venire incontro alle esigenze degli assistiti, buona parte anziani accompagnati”, è stata un’altra osservazione. “Certo, ci dicono che facendo la richiesta online la risposta avviene in pochi minuti. Ma per chi è anziano, il tutto diviene difficile e non è realistico. Noi paghiamo il servizio della sanità”. La stessa situazione è avvenuta anche all’Ats di Laveno Mombello, dove hanno potuto confluire gli assistiti per lo stesso servizio. Caos e proteste.
La causa dell’affluenza eccezionale è legata al pensionamento di due medici di base: la dottoressa Anna Sleper, che operava per la maggior parte a Brebbia, e il dottor Tiziano Pedroni a Besozzo. Con la differenza che la prima è ufficialmente a riposo da ieri, mentre il secondo lo sarà dal 30 settembre. Ma per una sua decisione e per avvantaggiare i suoi assistiti, li ha invitati a rinunciare alla sua condotta, in modo che possano avere maggior opportunità di scelta. Il nuovo medico di base è Franco Maslwosky. Opererà a Brebbia e nello stesso studio a Besozzo del dottor Pedroni, affiancato per un mese da lui stesso, in modo che possa conoscere meglio la storia clinica dei pazienti e dare continuità al servizio. Altri pazienti verranno spalmati, dove è possibile, su altri medici. Ma appare evidente a tutti che manca come minimo la figura di un medico. Ci si chiede le motivazioni di tale scelta da parte dell’Asl. E intanto le proteste salgano. Buona parte degli assisiti ieri ha rinunciato ad attendere per molte ore il suo turno a Gavirate. Torneranno in questi giorni.
Federica Lucchini