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“Sul filo dell’acqua” – Inaugurazione sabato 22 giugno ore 17.00 presso Almiarte di Gemonio.

 15 Giugno 2019 |  Pippo |  Lascia un commento |

Il tema proposto per questo breve saggio, l’acqua e la storia dell’arte, è molto vasto e richiede un lavoro di restrizione e ritaglio spazio-temporale. Ritaglio suggerito dalla scelta delle opere selezionate dalla curatrice, ove l’acqua è quella del lago, e il periodo pittorico si colloca tra fine Ottocento e Novecento. Un’ulteriore precisazione preliminare: il paesaggio non costituisce più come in passato sfondo al soggetto trattato, ma è esso stesso soggetto; si consideri il fatto che nelle “accademie di Venezia e Milano corsi di pittura del paesaggio furono istituiti fin dal 1838”. E l’acqua fa parte del paesaggio, dunque ne segue il respiro: come il paesaggio esprime il tratto della libertà e dell’interiorità, così la pittura dell’acqua reclama i diritti del sentimento e della fantasia di fronte alla dogmatica imitazione degli antichi. Anzi il paesaggio diviene immagine dell’emozione o del pensiero o della storia dell’autore.

Per esempio nell’accurata ricostruzione del percorso artistico di Gignous, Paul Nicholls evidenzia come “…ben più importanti di Brera per la sua formazione furono i contatti presto stabiliti con i protagonisti della nuova pittura a Milano: Cremona e Ranzoni, più anziani di tredici e sette anni rispettivamente”.

 

Il lago costituisce il luogo e l’anima della pittura di Mario Aubel, dai quadri degli anni Venti, brillanti di luci dorate e sfavillii policromi, alle ultime tavole connotate da acque solenni e misteriose velate da nebbie autunnali e avvolte da un senso di vuoto, laghi che divengono espressione della sua malinconia. Acque, infine, che gli permettono di studiare l’amato tema della luce.

 

Il lago consente a Russolo – nella svolta verso la pittura “classico-moderna” degli anni Quaranta – di dipingere il suo pensiero e le suggestioni degli abbondanti studi sul magnetismo. Nella nota tela Aurora boreale l’imponente e statica raggiera apparsa nel cielo sopra lo specchio dell’acqua, “vista e dipinta a Cerro di Laveno”, suggerisce al pensatore-pittore il presentimento del valore magnetico dell’evento, della combinazione delle linee di forza del magnetismo terrestre e celeste nel silente ritmo del cosmo.

Anna Gasparotto

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