Caro Cipriano…..
Così comincia una grande storia. Storia di coraggio, spirito di adattamento, amicizia e soprattutto tanta, tanta passione. Una storia racchiusa in un libretto creato nel 1994 in occasione dei 50 Anni di fondazione dello Sci Club Cunardo.
A volte certi uomini affascinano di più delle situazioni e creano la storia con la loro tenacia e forte personalità. Cipriano Graglia ne è sicuramente un esempio. Promettente giovane sciatore di fondo negli Anni 30, reduce della guerra in Albania, gli fu amputato un braccio nell’Inverno del 1944. Eppure l’Inverno era la sua stagione amica, quella che gli fece coltivare la passione per lo sci nordico. Doveva qualcosa all’Inverno, Cipriano, anche se lo stesso inverno gli aveva tolto una parte di se, rendendo tutto più difficile. Lo sport che aveva scelto, è infatti lo sport completo per eccellenza. Uno sport duro, in cui ogni muscolo di braccia e gambe spinge per raggiungere la agognata meta su uno scivolo bianco e freddo che, per fortuna, rallenta il sudore e da energia.
Negli anni ’40 il freddo e la neve dalle nostre parti abbondavano, permettendo di organizzare senza rischi o intoppi gare ed allenamenti a Brinzio, Marzio, Ghirla, Marchirolo e lo stesso Cunardo. Quel Cunardo che era il suo Paese. Non poteva smettere. Non poteva accantonare una passione così grande, malgrado tutto. Così si dedicò all’organizzazione, all’insegnamento, all’aggregazione di chi aveva la sua stessa passione. Giovani da far crescere su una lingua bianca luminosa di cristalli ove far scivolare pensieri e preoccupazioni.
Così fondò il “Club sci Nordico Cunardo” creando da solo ciò che serviva alla bisogna: gli sci furono ricavati da tronchi di frassino grazie al falegname Tino Rabustelli ma sotto la supervisione dell’esperto Graglia, le scarpe furono prodotte dal calzolaio Mazzacco Aligi, mentre i bastoncini vennero realizzati con canne di bambù. Pensando ai materiali all’avanguardia ora a disposizione sembra impossibile che tutto iniziò così. Produzioni tutte nostre, accuratamente studiate da Cipriano per migliorare le prestazioni di questo nascente e promettente sport. Uno sport che aveva bisogno di una sede, un luogo ove incontrarsi ed allenarsi in Inverno, ma anche durante il resto dell’Anno. Così, con il tempo e la passione, si costruì anche una pista in plastica negli Anni ’70, utile per potersi allenare anche in estate e organizzare gare estive. Non è più utilizzata ma ci sono tuttora tracce evidenti di essa attorno alla “Baita del Fondista”. Negli anni ’80 poi ci fu il boom di questo sport così completo, amato ed aggregante. Ciò permise una modernizzazione generale, dalla motoslitta al cannone.
Ma questa è un’altra storia, con altri validissimi personaggi e situazioni recenti ancora visibili ed usufruibili. La mia caratteristica, lo sapete, sta nel dare valore alle origini. E’ quindi meravigliosamente incredibile pensare che tutto ciò ebbe inizio con un uomo, mutilato di un braccio ma integro di forza e passione. Questo articolo è dedicato a lui e di riflesso a chi crea nuovi spazi, ambienti, situazioni comuni, che poi proseguono oltre la vita, e vanno avanti con la forza del cuore indomabile dei pionieri.
“Inscì par mi dueva andà
Dopu la guera a podi pü garegià
Podi pü sugnà cunt dü brasc de rüzà
Ga n’ho dumà vün, ma devi fermà
Ma no, l’è mia vera, gh’è ammò bisögn
De ra me pasiun, parchè mi a g’ho un sögn
Vöri insegnà ai giuin a scià
Vöri furmà un grüpp de pasiunàa”
Brau Cipriano, tücc al s’è realizaa
E mi sun chi dopu püssèe de setant’Ann
A pensà a ti a la to forza, la to pasiun
Che scarliga in su i nigul
E al vuga in dul bianch.
De la tera d’invernu…
….Intant föra al fioca
E l’è ur to regal
E i gent pasiunàa grasie a ti
Van innanz a scià
Anca chi.
“Così per me doveva andare
dopo la guerra non posso più gareggiare
non posso più sognare di spingere con entrambe le braccia
ora ne ho solo uno
mi devo fermare
ma no, non è vero, c’è ancora bisogno
della mia passione, perché io ho un sogno
voglio insegnare ai giovani a sciare
voglio formare un gruppo di appassionati”
Bravo Cipriano, si è realizzato tutto
Ed io sono qui, dopo più di 70 Anni
A pensare a te, alla tua forza, alla tua passione
Che scivola sulle nuvole
E vola nel candore della terra d’Inverno…
… intanto fuori nevica
ed è il tuo regalo
e chi ha passione grazie a te
va avanti a sciare
anche qui
Diana Ceriani