Usare l’aggettivo “perfetta” per descrivere la stazione delle ferrovie Nord di Gavirate può sembrare eccessivo. Invece per 18 anni è equivalso alla realtà. E’ stata il luogo del cuore dei coniugi Susy Mascetti e Claudio Ossola che l’hanno gestita, per conto della Pro Loco e del Comune, trattandola come casa loro. E’ limitativo, infatti, scrivere che era il luogo dove svolgevano la loro attività: ci hanno investito passione, energia, creatività. Ne sono consapevoli gli utenti che hanno sempre usufruito di un servizio impeccabile e altrettanto lo è chi per la prima volta veniva a Gavirate e trovava questo ottimo biglietto da visita ad aspettarlo. A fine giugno scadrà il contratto con Ferrovie Nord non più rinnovabile. E quello che era un privilegio per Gavirate, cioé avere una stazione con una presenze così accoglienti, verrà a mancare. Certo, c’è già da parecchio tempo la biglietteria automatica, ma è imparagonabile con il sorriso di Susy efficiente nel consegnare il biglietto, con la precisione di Claudio nel tenere pulito ogni dettaglio e nel dare comunicazioni. Il Covid, paradossalmente, è stato loro d’aiuto: la sala d’attesa dai primi di marzo è aperta, ma la biglietteria chiusa per i noti motivi di sicurezza. Così il distacco, soprattutto per Susy (Claudio, invece, apre, chiude la sala d’attesa e la tiene pulita ogni giorno fino a scadenza) è stato sì improvviso, ma la preoccupazione del contagio lo ha allentato ed è diventato meno doloroso. Sarebbe stato un momento temuto. Un fiume di persone sono passati in questi anni da quella sala d’attesa: gli studenti che da ragazzi sono diventati adulti, i pendolari che da una vita raggiungono Milano e Varese. E Susy e Claudio sono stati testimoni delle loro storie, perché, sì, era normale giungere in stazione di fretta, assonnati la mattina e stanchi di sera, ma la loro disponibilità faceva sì che questi momenti non fossero solo di passaggio, ma di confidenza e di ascolto. Lo sanno le persone anziane che qui trovavano l’angolo ideale dove raccontare le loro esperienze, i nuovi arrivati che potevano chiedere ogni informazione su Gavirate ed erano accontentati e potevano fare biglietti valevoli per tutta la Regione. L’ufficio è stato riconosciuto come “Iat”, ufficio di Informazione Accoglienza Turistica: ne ha fatto fede le quantità (sempre ordinata, naturalmente) di depliant illustrativi raffiguranti le preziosità da vivere della nostra terra e delle manifestazioni che si sarebbero svolte. Lungo le pareti all’interno della sala d’attesa le tante foto che manifestano ancora l’orgoglio di vivere in una bella cittadina. Senza voler dimenticare quell’angolo particolare, poi diventato usuale in tante stazioni (ma il primato spetta a Gavirate): quello del “bookmerang”. Susy e Claudio, in collaborazione con la biblioteca di Gavirate, Letizia Antonello, hanno messo a disposizione dei passeggeri libri su tematiche varie da leggere in treno. Potevano essere riconsegnati o lasciati sul treno a disposizione di tutti. Se due persone stanno bene in un luogo devono condividere la loro gioia, rendendolo sempre più ricco. E la condivisione si è manifestata a piene mani: in tutte quelle cartoline che riempiono una parete intera, negli omaggi floreali improvvisi, nel koala di pelouche che un canottiere australiano ha voluto regalare, reduce da un viaggio in patria, nei sacchetti di confetti rossi degli studenti che si laureano, nell’affetto di Simone che si manifestava ogni giorno e nelle montagne di regali a Natale. E non è stata un’attività facile la loro: alle 5,15 ogni mattino si apriva la sala d’aspetto. Claudio puliva l’interno e l’esterno (gli articoli del nostro quotidiano sono testimoni delle sorprese, in termini di rifiuti, che vi trovava), mentre Susy si preparava in biglietteria per il primo treno delle ore 5,55 per Milano. I loro ringraziamenti sono rivolti alla Pro Loco e al Comune per aver dato loro questa opportunità di vita e anche ai cìCarabinieri della stazione di Gavirate e alla Polizia locale per i loro interventi richiesti da Claudio, quando subentrava qualche difficoltà. Ora lasciano consapevoli di aver vissuto un’eperienza così appagante, tenendosi ben stretto il bagaglio di ricordi che renderà ricca la loro vita.
Federica Lucchini