“State tranquilli! Il ladro l’abbiamo già catturato. Noi siamo qua per proteggervi!”. E invece i ladri erano loro. La fantasia non ha limiti nell’individuare da parte dei truffatori tecniche che possano colpire in particolare anziani e umiliarli anche se sono persone vigili e attente. Nei pressi delle scuole a Cocquio Sant’Andrea, hanno sfruttato la loro ottima capacità di rassicurare che è andata di pari passo, però, con le continue richieste di oro e soldi sulle quali, secondo loro, il ladro avrebbe lasciato le impronte. Una esperienza al limite dell’irreale che nell’animo dei derubati scaverà quel senso di inadeguatezza che non è nella loro natura. La vicenda è avvenuta tra le ore 8,30 e le 9 di mercoledì 18 luglio. Due nonni felici che portano il loro nipotino al nido. E’ tale la serenità che non si rendono conto che una finestra del loro appartamento non è ben chiusa e questo costituirà la ragione della brutta esperienza che vivranno dopo. Quando tornano a casa, infatti, quello che si presenta davanti ai loro occhi non è assolutamente paragonabile alla tranquillità precedente: tutta la casa è sottosopra. Cassetti rovesciati, tutto riverso per terra. Chi è entrato, ha avuto il tempo di scandagliare per bene la casa alla ricerca dei valori che hanno subito trovato, assieme al mazzo di chiavi dell’appartamento soprastante del figlio e della nuora. Quando i due proprietari hanno aperto l’uscio di casa loro, i malviventi erano all’opera nell’altro appartamento. Il tempo da parte dei derubati di dare l’allarme e immediatamente si sono trovati sull’uscio due figure: una, vestita da vigile, con la mascherina FFP2, l’altra, più tarchiata, indossava un gilet da pescatore con tante tasche (per contenere la refurtiva). La visione della divisa, le parole tranquillizzanti dei due sconosciuti hanno al momento rassicurato i due proprietari di casa: “Il ladro è già catturato. Lo abbiamo preso quando stava uscendo da casa vostra”, hanno detto, mentre, nel frattempo. fingevano di parlare ad una radiolina. Parlavano con un eventuale “palo” che li attendeva fuori sulla strada? Sono stati momenti difficili da descrivere da parte dei due protagonisti truffati, presi nelle spire di questo “bozzolo” di finta sicurezza in mezzo ad una casa sottosopra. Poi la richiesta incredibile: “Per potere meglio incastrare il ladro, dateci l’oro e il denaro che vi è rimasto. Potrebbero esserci le sue impronte digitali. Così siamo sicuri della sua colpevolezza”. Poi in un battibaleno, in un momento che ha i contorni indefiniti, si sono dileguati, senza che i due proprietari si rendessero conto di quello che era successo. Sul tavolino in giardino è però rimasta qualche traccia della refurtiva. Non si sa come mai. Ma almeno qualcosa è andata storta anche ai ladri!
Federica Lucchini