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Sono le scelte a renderci liberi di Felice Magnani

 10 Dicembre 2018 |  Pippo | |

Scegliere non è mai facile, il pericolo è quello di cadere sulla prima cosa che appare, lasciandosi condizionare da quello che fanno tutti, che dicono tutti, disimparando un comportamento diverso, perché in molti casi la diversità fa paura. Oggi anche i genitori non sanno più dire di no, si lasciano affascinare dai compromessi, dall’idea che la strada giusta sia quella di non contrariare, di non inimicarsi, di accondiscendere sempre, di diventare complici per evitare il conflitto. Spesso s’inizia delegando ad altri, lasciando che siano altri a risolvere le incertezze e le paure che frequentano l’animo umano, come la televisione ad esempio. Quante volte i figli vengono parcheggiati davanti a un video per mettere il cuore in pace, per non dover dire e fare quello che si dovrebbe, ma di cui si ha paura, perché educare costa fatica, richiede l’assunzione di un ruolo ben definito, richiede capacità di capire, investigare, dialogare, far comprendere, richiede tempo da dedicare, impegno civico e morale, richiede di stare con i figli e di ascoltarne i bisogni e le necessità, di saper trovare insieme le strade migliori, quelle che aiutano l’animo umano ad aprirsi, a farsi conoscere per quello che è. Una delle straordinarie capacità educative di una volta era quella di fare cerchio, di stare insieme, di condividere e collaborare, di dimostrare sul campo i significati delle parole o delle espressioni che si usavano, di allenare all’autonomia e all’indipendenza nell’ affettiva bellezza di un ben allineato amore familiare dove ognuno aveva un ruolo ben definito. Nelle famiglie di una volta c’erano i sì e i no, la vita aveva dei punti fermi, si poteva sgarrare, ma ad ogni sgarro corrispondeva una nota, una punizione, una limitazione, una sgridata, una presa di coscienza. Si ruotava in una libertà che si faceva apprezzare costringendo a imparare, a riflettere, a scegliere. Ogni scelta non era mai per caso o azzardata, rientrava in un percorso, in un metodo, in un sistema, in un’idea, era il frutto di un impegno concordato, in cui la libertà godeva di una profonda convinzione personale. E’ in questo contesto che la libertà prendeva corpo, si fortificava, acquisiva una coscienza, determinava il profilo identitario di una persona, la sollecitava a dare il meglio. Le scelte diventano veramente libere quando si allenano alla sfida e al confronto, quando sanno distinguere, capire, quando sono abbastanza formate da capire quale sia la strada migliore per non lasciarsi irretire, sottomettere o intrappolare dai pericoli che si annidano in chi promuove l’emancipazione giovanile come una sorta di ribellione e basta. Nelle scelte la famiglia riveste una responsabilità importante, è nella famiglia che la libertà cresce o si annulla fino a diventare reazione, negazione, è nella famiglia che i figli imparano le più importanti lezioni delle vita. La famiglia non è una dittatura, un’ oligarchia o un’aristocrazia, è il luogo in cui l’esperienza, la cultura, l’onestà, la lealtà, la perseveranza, l’impegno, il buon senso pratico e l’educazione prendono corpo, si fanno vissuto e ogni vissuto è diverso dall’altro, ma in ognuno c’è una parte di quel seme che, se ben coltivato, produce sempre e comunque buoni frutti, soprattutto quando la libertà può generare brutti pensieri o azioni riprovevoli. Nella società tecnologica, dove tutto appare in una luce divinatoria, stratosferica, emancipata e dove il video s’impossessa delle emozioni, privandole della loro natura umana, c’è un grande bisogno di fermezza comunicativa ed educativa, c’è bisogno di buoni esempi, di buone narrazioni, di alimentare la prosa al punto giusto, avvicinandole di tanto in tanto il valore sublime della poesia della vita, quella che solleva, che concede di respirare un’aria più umana e meno inquinata. Scegliere è sinonimo di democrazia, ma una sana democrazia deve saper orientare con paterna e materna decisione, non deve aver paura di dire come stanno le cose e cosa bisogna fare per evitare di cadere nelle trappole tessute con sapienza da chi fruisce del male per tirare l’acqua al proprio mulino sulla pelle del prossimo. I genitori di oggi hanno una grande responsabilità, quella di allenare a delle scelte consapevoli, fondate su valori certi, che non temono i confronti, perché hanno sempre qualcosa in più da dire e da opporre. I figli hanno bisogno di sapere quali siano gli effetti e le conseguenze, ma soprattutto di sapere quale sia il valore vero e profondo di quella vita alla quale hanno potuto adire in virtù di un atto d’amore. Scegliere dialogando, valutando con logica, cercando di capire sempre di quali parti si compone quella verità che da molti viene venduta come assoluta è forse, uno dei mille modi in cui si può entrare nell’animo umano, cercando di scuoterlo e di orientarlo verso una positiva presa di coscienza.

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