La parola “soddisfatto”, sintesi dell’attività di una vita, Giancarlo Colombo, classe 1923, la pronuncia con una gioia che prorompe dal profondo, cosciente che non potrebbe essere altrimenti. A 99 anni insegna tutti i lunedì, i. mercoledì e i venerdì dalle 17,30 alle 18,30 teoria nella scuola guida di sua proprietà a Besozzo, il martedì e il giovedì dalle ore 18 alle 19 in quella di Angera fondata da lui, mentre a Varano opera il figlio. Nel periodo di massimo splendore della sua attività, cominciata nel 1962, era riuscito a gestire ben 11 autoscuole, sette delle quali lasciate ai suoi dipendenti come forma di riconoscenza. “Loro hanno contribuito alla mia realizzazione”, sottolinea. L’umanità, la competenza, la precisione, la tenacia hanno sempre contraddistinto la sua attività, cominciata per la verità con un episodio increscioso: la scoperta, sul braccio della giovane moglie di lividi, procurati dall’insegnante durante la prova pratica.Metodi brutali che lui non avrebbe mai approvato. La decisione è stata immediata: lasciare la sua attività di informatore farmaceutico veterinario per aprire una nuova scuola-guida perchè ciò non potesse ripetersi. E la platea di studenti è stata immensa: ancora oggi incontra persone anziane che lo ricordano come insegnante appassionato. “Non dovete pretendere la precedenza, se non siete sicuri che vi venga concessa” è uno dei suoi refrain. Certo, oggi nota la forte differenza fra gli alunni di anni fa impegnati anche nei lavori campestri, ma volonterosi con i quali lui si sente affine, avendo affrontato tanti sacrifici in tempo di guerra, e gli attuali, spesso svogliati a cui continua a ripetere che il primo errore sulla strada può essere l’ultimo. Il libro della sua vita non è altrimenti ricco di gioia nel capitolo degli affetti: tanti famigliari scomparsi, ma non manca la vicinanza dei figli.
Federica Lucchini
Una visita nella sua autoscuola è motivo di soddisfazione: si respira l’aria fresca e le gioia di praticare un’attività che si ama e che é motivo di stimolo nella consapevolezza e con gratitudine nei confronti della vita di poter elargire a piene mani la propria competenza, salvando vite. Un dono impagabile che merita di essere posto come sigillo di questa particolare esistenza.