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Scuola primaria “Risorgimento” – Contributo alla cerimonia del 25 aprile

 22 Aprile 2018 |  Pippo | |

“La libertà è come una colomba che porta un lieto annuncio. E’ credere veramente nell’intima bontà dell’uomo. E’capire che ogni faccia è un miracolo, non importa se brutta o bella. Infatti non troverai mai una faccia uguale all’altra. Per questo non bisogna discriminare l’altro perché diverso”. Il testo prosegue: “In questo mondo si dovrebbe vivere amando gli altri e non sopravvivere. Ma se non amiamo noi stessi, non riusciamo ad amare gli altri. Dobbiamo ricordarci gli errori dei nostri avi per non ripeterli e tenere a mente che il mondo dovrebbe volare sulle ali della libertà”. Colpiscono la freschezza e la profondità di questi scritti: i loro autori hanno lavorato con entusiasmo per dare il loro contributo alla cerimonia del 25 aprile che si terrà a Gavirate di fronte al monumento in ricordo dei caduti. Sono gli alunni delle classi quinte della scuola primaria “Risorgimento”: è da tempo che si preparano con i loro insegnanti, Amanda, Roberta, Tiziana, Renato in un progetto che vede coinvolta Laura De Bernardi, come delegato Anpi, per approfondire i valori della democrazia. Hanno spaziato in un ampio campo incontrando figure come Anna Frank, Gianni Rodari e forti della loro partecipazione hanno voluto far sentire la loro voce, sottolineando in uno scritto, ad esempio, come frasi analizzate abbiano trovato la loro condivisione “la libertà personale non vale nulla, se non c’è la libertà altrui”, ripetono Alex, Marco, Lina, Dalila, Christian.

Così, seduti in cerchio, con gli insegnanti e Laura, hanno portato il frutto delle riflessioni che investe le loro vite: “La libertà fa pensare alle nuvole che si muovono libere nel cielo. Noi siamo nati liberi, ma attenzione! Non sono libero di fare tutto come distruggere la macchinina di mio fratello. Per questo hanno inventato le regole”. E’ stato un momento partecipato, di scuola viva quello di lunedì scorso (16 aprile): ogni gruppo con le proprie considerazioni, consapevole di avere appreso concetti basilari: “Mentre noi stiamo qui a studiare altri bambini lavorano nei campi con gran fatica. E mentre noi non diamo peso a quello che abbiamo, non ci rendiamo conto delle loro sofferenze. Questa non è libertà”. Con entusiasmo hanno consegnato i loro fogli a Laura che stenderà un discorso, composto dal frutto del loro pensiero. Ora c’è molta attesa in loro: durante la cerimonia si sentirà la loro voce. Un motivo per sentirsi più cresciuti: “Noi bambini , che un domani diventeremo adulti, cosa facciamo se adesso i “grandi” non fanno niente per sistemare le leggi e per non fare più la guerra? Beh, dobbiamo solo sperare che ci lascino delle “redini intatte”, così potremo portare il mondo più in alto!”.
Federica Lucchini

 

KF2-2002

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