Il desiderio era di offrire un dono agli ospiti della Fondazione Sacra Famiglia: invece tutti sono usciti dall’Istituto con la consapevolezza che il dono lo hanno ricevuto loro. A piene mani. Ieri per i partecipanti al Gran Galà in Blu – #Bluecarpet – politici, giornalisti, rappresentanti della polizia locale di Varese – che in novembre al De Filippi si erano sfidati ai fornelli, offrendo un menù giudicato ricco e di pregio dai cento commensali presenti, si sono ritrovati per l’atto conclusivo di questa esperienza: passare un pomeriggio assieme in allegria con gli ospiti, i volontari, il personale dell’Istituto. Per dare la dimensione di quanto il momento sia stato vissuto in modo autenticamente gioioso e comunitario valga la dichiarazione di Mariella Meucci, presidente di Varese Confconsumatori, una delle organizzatrici dell’evento: “Sarà difficile allontanarsi da questo luogo, dopo aver colto la purezza interiore di queste persone”. La conosce, invece, bene Emanuela Romeo, presidente dell’altra associazione che ha voluto l’evento, Articolo Tre Varese: ci lavora quotidianamente e sa quanto sanno dare gli ospiti in termini di umanità. La cronaca del pomeriggio all’insegna della musica che ha coinvolto anche i disabili in carrozzina può essere scritta in base all’osservazione degli occhi dei partecipanti: lo stupore e la gioia inattesa trasparivano da quelli del consigliere regionale, Luca Marsico: “Per cortesia, non voglio apparire. Non sono qua come politico”. Si è schernito, mentre, accompagnato dal direttore Angelo Chessa, visitava il padiglione Pogliani. Poi, prima di partecipare con grande entusismo al momento in allegria: “Questo è un bagno di umiltà per capire la vera sofferenza – Tutti oggi siamo qua non per apparire, ma per essere”. “In questo momento – ha sottolineato Luisa Oprandi con gli occhi felici dopo aver ballato con un ospite sulle note di “Tu vo’ fa’ l’americano” – sta emergendo la parte bella della mia vita che mi piace incontrare”. E mentre nessuno , ma proprio nessuno si allontanava hanno parlato anche gli occhi lucidi di un rappresentante della polizia locale: “Questo momento ha anche un effetto consolatorio. Ci fa pensare a quanto siamo fortunati, senza alcun merito”. “E’ molto bello che il mondo esterno abbia dedicato tempo alla nostra realtà all’insegna della disabilità”, ha concluso Chessa che si è trattenuto con tutti gli invitati.
Federica Lucchini