Famiglia e lavoro. Si può condensare in queste due parole la vita di Salvatore Salerno, 65 anni, il pensionato deceduto lunedì scorso, in via XXV Aprile attorno alle ore 6, investito da un’auto mentre stava attraversando l’ultimo tratto delle righe pedonali che l’avrebbero condotto al bar frequentato abitualmente. Il dolore è entrato nella sua casa di via Bortolotti, quando i carabinieri della stazione di Besozzo hanno suonato il campanello e invitato la moglie Laura a seguirli in ospedale. Non c’è stato modo di poterlo salutare: Salvatore era già deceduto per le gravissime ferite.
Si erano appena salutati i due coniugi in vista di una giornata che si sarebbe svolta nella più tranquilla normalità. Ora la casa è avvolta nella dolorosa incredulità di chi è rimasto improvvisamente solo, privato di una figura portante, perno di affetto. Lo dimostrano gli occhi dei tre figli, smarriti di fronte ad un evento inimmaginabile qualche giorno fa. “E’ sempre stato un lavoratore infaticabile -spiega la moglie che Salvatore aveva sposato a Besozzo nel 1985- Alla Mazzucchelli di Castiglione Olona era molto apprezzato per la sua dedizione. Era pronto ad affrontare diversi turni che gli permettevano di venire incontro alle necessità della famiglia che era al centro del suo interesse. Il suo tempo libero, fino ad un anno fa quando è andato in pensione, è sempre stato molto limitato, ora si concedeva passeggiate con la moglie. La sua passione era rappresentata dal calcio e in particolare dalla Juventus di cui era tifosissimo”. Hanno gli occhi lucidi e ancora increduli i tre figli, abituati ad un padre di poche parole, ma molto presente. “Era gentile e pieno d’affetto nei nostri confronti”, afferma Andrea che era solito godersi il papà anche la domenica pomeriggio durante le partite del Verbano Calcio. Si illuminano gli occhi di Christian quando ricorda le vacanze trascorse l’anno scorso a Monreale, in Sicilia, il paese natale del padre, che da anni non raggiungeva più. Aveva voluto accompagnare la famiglia in maggio per assistere alla processione del crocifisso, uno dei più belli e affascinanti riti della tradizione dell’isola. Così era stata l’occasione di passare qualche giorno con i fratelli e le loro famiglie. Alessandro ha avuto il privilegio di lavorare con il papà e da lui aveva imparato il mestiere con quella pazienza e quell’attenzione che rimarranno iscritti nel suo animo.
Federica Lucchini