Varesenews
COCQUIO TREVISAGO
Un concerto per il restauro delle campane di Carnisio
Video di repertorio
Da Frederick C. …a..Robert C.
Un percorso musicale di ben 213 anni!!!
Roberto Carlotto o Hunka Munka già Dik Dik, è nato a Varese, ma residente a Cocquio Trevisago, in una famiglia amante della musica, ed è il nonno, che a 5 anni gli pone in grembo una mastodontica fisarmonica che lui imparerà presto a suonare. Contemporaneamente all’inizio della scuola elementare inizierà i corsi di pianoforte presso il liceo musicale della sua città. La musica ed il canto lo affascinano, al Conservatorio arriva che già suona il pianoforte, e ne fugge, “ troppi anni per studiare uno strumento che già domino” così a 15 anni incomincia a partecipare a gruppi musicali italiani, quali i “Big 66” e con i “Cuccioli” , e gruppi svizzeri importanti: “ Underground, Night Birds, Sauterelles”. Tutto ciò per Roberto non è un gioco giovanile, ma una vera palestra per la futura sua professione. Spiccherà presto il volo per l’Inghilterra dei Beatles e dei Rolling Stones , nel decennio magico del rock che verso la fine degli anni ’60, che si trasmuta diventando più scanzonato e divertente, cambiando così il volto della musica; sui palcoscenici si fa sperimentazione, si creano nuove sonorità, nuove voci, compaiono potenti impianti sonori, e luci psichedeliche che danzano con la musica stessa. Per Roberto è la gioia, è la presa di posizione in un’esperienza esaltante, debutterà professionalmente suonando negli Opening set per Rod Stewart e i Colosseum, suonerà al The Marquee Club, a Soho, nel quale hanno suonato innumerevoli artisti Jazz, Blues, rock , progressive e la new wave. Generi musicali che Roberto ha sperimentato fino a farsi riconoscere interprete della musica Rock Progressive, un genere musicale che ha avuto il suo apogeo nella prima metà degli anni ’70.
Rientrato in Italia, inizia una collaborazione ed amicizia con Ivan Graziani, con il quale fonda l’Anonima Sound. Prende il nome d’arte Hunka Munka e un anno dopo, si presenta come solista a numerosi Lives, dove meglio si esprime usando tastiere ed impianti che imitano le grandi orchestre sinfoniche, da lui stesso creati e assemblati. Si avvale per i suoi concerti di una strumentazione monumentale e costosissima, autentica novità per quei tempi: Organo Hammond modificato M. 102, C3, B3) Mellotron ( M400, MK 2), Leslie ( almeno nel numero di 8) sintetizzatori, effett i binson a cascata e delle batterie elettroniche a nastro, impianti pesanti e delicati che venivano trasportati da un tir personale, lungo 20 metri. Nel 1971 ottiene il successo con un singolo “Fino a non poterne più” scritto da Albertelli-Lombardi ; l’anno dopo esce un 33 giri “Giovanna G.”- con testi di Herbert Pagani. Le sue tastiere, accompagnano una voce “vibrante”, talvolta acuta, talvolta tenera, ora sussurrata ora in falsetto, vibrazioni che coinvolgono ed affascinano. Non ebbe subito, il giusto riconoscimento, perché i suoi suoni erano troppo lontani dai canoni commerciali del tempo, ma in seguito seppe imporsi, creando dei veri “cammei ” nel romantic progressive italiano, che resterà nella storia della Musica. Fu attivo collaboratore di Mogol e Lucio Battisti, e approdò infine (nel 1973), come tastierista e seconda voce con i Dik Dik, con i quali rimase fino agli anni 80, quando la band si sciolse per un certo periodo. Sono di quegli anni brani che divennero famosi “Piccola mia” ( di Roberto), “Help me”, o “Volando Volando”, rivisitando brani indimenticabili quali “L’isola di Wight”, “Viaggio di un poeta”, “Sognando la California”, “Senza Luce” – le più famose, sempre riproposte nei lives successivi. Nasce un altro 45 giri prodotto e suonato con l’amico Alberto Radius, “ A cartulina ‘e Napule”/Caro Amore”, che uscì per la CGD di Caterina Caselli; sempre con Radius partecipa alla creazione del disco “Carta Straccia”. Nel 1981 nasce il singolo “Dolce Mela”, avvalendosi della collaborazione della coppia Albertelli-Lombardi. A metà degli anni 80, Roberto si concede una pausa di riflessione, si trasferisce in Calabria, dove vive attualmente, per dedicarsi alla famiglia sia per riprendere una sua antica passione di restaurare auto d’epoca. Non è interessato al possesso, ma lui ama ridare bellezza e funzionalità ad auto dimenticate o semidistrutte in garage o depositi di sfasciacarrozze; sembra ne abbia avute 180. All’inizio degli anni ’90 è coinvolto in una serie di concerti, in modo particolare revival di musica fatta vent’anni prima con brani rinnovati per essere al passo dei tempi, nascono così, iniziative e collaborazioni per numerosissimi concerti. Collabora alla realizzazione di un disco con la famosa cantante inglese Norma Green, prodotto da Alex Slosser, per Radio Luxembourg. Si riconpone il gruppo con Nunzio Fava, nome d’arte, “Cucciolo”, (anche lui un ex batterista dei Dik Dik) infatti portano sul palcoscenico uno spettacolo chiamato “Carlotto e Cucciolo già Dik Dik”, che in seguito si allarga a 4 elementi.
Nel 2000 Roberto esce dal gruppo, per continuare come solista e compositore. Nel 2012 grazie all’amico Mauro Rattaggi, partecipa alla storica reunion della famosa band Rock Progressive Analogy,o Yo, nato a Varese negli anni ’70, tra allievi della scuola Europea. Storico gruppo fondato dal chitarrista Martin Thurn, e dalla voce Jutta Nienhaus, sua compagna di vita. Da questo incontro nacque un primo concerto che fu dato a Lamezia Terme, in un grande Teatro; l’apporto delle tastiere di Roberto fu determinante per dare origine alla creazione di un vinile e di un Cd Live, mixati in seguito a Londra, dal titolo “Conzert”, in seguito fu realizzato anche un Dvd, prodotto dalla Zero DB Media di Pistocchi Diego &SaS. Negli anni seguenti si sono susseguiti altri concerti: Bloom di Milano, Viterbo Festival, etc. Concerti che si interruppero nel 2018, con la scomparsa di Marin e pochi mesi dopo, di Jutta. Nel frattempo, Roberto conosce un giovane tastierista Joey Mauro, collezionista e riparatore di organi Hammond , un incontro importante tanto da riaccendere in lui il desiderio di riprendere con i concerti e nuove scritture musicali. Negli ultimi tempi i due amici stanno lavorando su un progetto si ritorno al progressive di Hunka Munka. Per Roberto la ricerca musicale è sempre presente e vitale, oltre che coinvolgente nell’ascolto, tanto che “Ricordando…Patrizia” gli ha proposto un concerto “matto” e cioè contaminare la musica classica con il Rock, e non solo, mettere insieme due facce della stessa medaglia, la musica suonata da 2 musicisti molto diversi tra loro. Si è coinvolto così, un giovane musicista macedone, Zharko Paunov, che ha conseguito due lauree, una all’Università “S. Kiril i Metodij” a Skopje, ed una al Conservatorio di Milano, Giuseppe Verdi, entrambe concluse con il massimo dei voti e menzione speciale, ricco della cultura classica europea, e Roberto, maturo rappresentante del Rock Progressive, e tutti i generi musicali ad essa collegati, con una esperienza di vita musicale di oltre 60 anni – da questo connubio e dall’amicizia che è sorta tra i due, è nato questo Concerto: “da Frederick C. …a ..Robert C.” Dal compositore Chopin (1810) al compositore Carlotto (1945). Un percorso musicale di ben 213 anni!!!