– Sono 411 le firme raccolte per ripristinare il completo servizio settimanale dell’ufficio postale di Cazzago Brabbia e Inarzo. “L’aver ridotto il servizio a soli tre giorni settimanali ha causato un forte disagio agli abitanti”, si legge all’inizio del documento che in breve ha raggiunto questa ragguardevole quantità di firme, raccolte spontaneamente, e comprensive anche di quelle dei due primi cittadini, Emilio Magni di Cazzago e Mauro Montagna di Inarzo. “Facciamo notare ai dirigenti responsabili delle Poste Italiane – affermano i sottoscrittori – che la riduzione dei giorni di apertura e il conseguente affollamento dell’ufficio hanno creato seri problemi agli utenti. In particolare, le persone anziane che hanno difficoltà a reperire mezzi per spostarsi in altre sedi sono costrette ad affrontare lunghe code per le scadenze di pagamento”.
L’ufficio, aperto il lunedì, il mercoledì e il venerdì, ha un impiegato molto efficiente, che espleta bene il servizio, apprezzato da tutti, ma “ci sono operazioni – sottolineano – che richiedono tempo e costringono a lunghe code sia gli abitanti di Cazzago, di Inarzo ai quali si aggiungono, spesso, anche quelli di Bodio Non ci sono posti dove gli anziani possono sedere e il dover effettuare anche un semplice pagamento diventa un problema per l’attesa”.
C’è fermento nei due paesi e tutti sono in attesa che il servizio possa essere ripristinato nei sei giorni settimanali, come avveniva prima.
“Questo documento non può che trovarmi d’accordo in quanto è indice di un disagio effettivo – sottolinea Magni – Assieme al collega Montagna l’ho consegnato al Direttore provinciale di Poste Italiane, Stefano Vezzoli, al quale ho sottolineato il ruolo sociale delle Poste. Ho sottolineato l’importanza di una presenza di un Postamat, che, se non trova posto all’interno dell’ufficio, può essere posizionato in altri luoghi, considerato che già anche delle banche hanno fatto richiesta”.
“Il nostro è stato un invito ad investire per migliorare il servizio e stare al passo con i tempi – aggiunge il primo cittadino di Inarzo – La tecnologia deve essere disponibile per le aree svantaggiate. Gli spazi per posizionare un servizio di Postamat ci sono, come io e il mio collega abbiamo riferito al Direttore. Sta a Poste Italiane proporre alla popolazione che lo richiede un miglior servizio”.
Il Direttore Provinciale ha assicurato che questa proposta verrà valutata, ma finora non c’è stata nessuna risposta e i cittadini non si sentono ascoltati.
Federica Lucchini