“Trasformare Biandronno in un borgo dipinto, in memoria di Gualberto Niemen (1905-2003), il burattinaio conosciuto a livello nazionale che ha tramandato la Commedia dell’Arte e ha lasciato il suo ingente patrimonio artistico al comune: i suoi burattini, conservati nella collezione che porta il suo nome in Villa Borghi, raffigurati sulle pareti esterne delle case, a partire da quelle del municipio: è una proposta che rivolgo ai miei concittadini, consapevole di quanto la sua figura abbia avuto un ruolo importante nel conservare un’arte da cui altri hanno attinto ispirazione per la loro attività feconda”. La richiesta viene suggerita da Luigi Zabattini, fondatore dell’associazione di Promozione Sociale “Voi siete qui” che ha nelle sue corde un amore illimitato per il suo paese, Biandronno. “La memoria di Niemen viene conservata nella collezione dove sono esposti tutte le sue creature e nel teatro che porta il suo nome, ma bisogna trovare un modo nuovo per poter rinnovare il suo ricordo perché in verità ce lo stiamo dimenticando. La mia proposta sarebbe un modo unico anche per valorizzare il nostro paese: un tour per le vie alla scoperta di tutte quelle figure che lui ha costruito con il legno di cirmolo nel suo lavoratorio in via IV novembre, meta di tanti artisti conosciuti come lo scrittore Guido Coronetti, che gli fece visita assieme a giornalisti anche di testate nazionali”. Fu una vita interessante quella di Niemen, nato come artista circense a Tronzano Vercellese e “cresciuto in mezzo ai saltimbanchi, clown, contorsionisti, domatori, funamboli, acrobati, musicisti, illusionisti, antipodisti, giocolieri e, non ultimi, marionettisti”, scrive lo Zabattini, ne “I quaderni di Biandronno”, splendide pagine che evidenziano l’amore per un luogo alla ricerca della sua anima attraverso documenti, memorie, testimonianze. “Niemen -riprende- rivendicò fino all’ultimo la completezza di competenze di cui deve disporre un burattinaio provetto, capace di scolpire le teste di legno, pitturarle, cucire i vestiti, costruire il teatrino, dipingere i fondali, scrivere i copioni e ovviamente recitare con la massima varietà di toni e di voci”.
“Finalità della nostra associazione è valorizzare ciò che in passato ha rappresentato una peculiarità dei nostri luoghi -termina Zabattini- e Niemen lo è stato a pieno titolo”. Quanto alla bellezza e alla storia di Biandronno, basta ammirare le cartine dei secoli passati che lui ha ricostruito con la sua competenza di geometra all’interno di quel suo volume che sa di lavoro certosino alla ricerca di radici, corredato da foto e da scritti “impregnati” di passione.
Federica Lucchini