Concerto – Spettacolo “3 all’Opera”
Carlo Balzaretti, Mario Carbotta e Enrico Beruschi –
Parrocchia Santa Maria Assunta in Carnisio, 21 – Caldana di Trevisago (Va)
Domenica 14 agosto 2016
Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento, ormai abituale, del Concerto “Ricordando…Patrizia”
che vuole essere un “dono” al paese di Caldana, frazione del Comune di Cocquio Trevisago.
Sarà un piacevole viaggio tra le più famose arie operistiche, riproposte dai più autorevoli flautisti e compositori del XIX e XX secolo. Un programma poetico dove nella musica si fonde la parola, che riesce a trasmettere Pathos ed Emozione, dove i musicisti con i loro virtuosismi sonori, sanno incastonare con eleganza ogni cammeo che l’attore crea. La singolarità delle musiche del programma tratte dal Barbiere di Siviglia di Rossini, dall’Orfeo di Gluck, dal Trovatore di Verdi, da Bohème di Puccini e da Carmen di Bizet, oltre alle musiche da film di Nino Rota, riproposte da compositori coevi quali G. Briccialdi (1818-1881), P. Taffanel (1844-1908), S. Alassio (1836-1915), S. Gazzelloni (1919-1992) e F. Borne (1840-1920). Pagine immortali che permettono all’attore di avvicinarci ai personaggi amati ed ammirati, con le loro passioni ed i drammi, e che ci fa conoscere attraverso una sottile e pungente ironia; si ride allo scherzo alla povera Berta, la vecchia governante nel Barbiere di Siviglia oppure ci si intenerisce con Orfeo che alla ricerca della sua Euridice varca le porte dei Campi Elisi. Oppure ci rattrista nell’incontrare il tragico Manrico, il Trovatore destinato al rogo; ci commuove con il generoso filosofo Colline, pronto a rinunciare alla vecchia zimarra, pur di poter offrire un piccolo conforto alla morente Mimì; infine prima di incontrare l’appassionata zingara, la sigaraia sivigliana Carmen, la Musica attraversa per un breve istante le visioni felliniane della Strada, di Amarcord e di 8 e ½. Un “succoso spettacolo-concerto” creato con arte raffinata dal duo Carbotta-Balzaretti, allargato a trio grazie alla presenza di un attore, che negli anni ha saputo crescere artisticamente e culturalmente come Enrico Beruschi, un artista che grazie alla grande esperienza cabarettistica, gioca con l’arte di Tespi, ma sa anche immergersi nella musica lirica talvolta con impertinenza, ora creando vere pillole di saggezza; un artista poliedrico vero Maestro dell’improvvisazione, dove l’Autore e l’Esecutore coincidono e nell’affabulazione – abbandonando pure il palcoscenico – si muove tra il pubblico facendolo diventare una sua “spalla”. Un Enrico Beruschi, appassionato dell’opera lirica che sa anche intenerire nel racconto della sua prima infanzia quando, tra le braccia materne, lei gli cantava arie dalla Bohème, facendo germogliare nel suo cuore, fin dall’inizio della sua vita, il grande amore per la musica lirica.
M.G. Luisetti