– “Pur condividendo la necessità di una puntuale verifica delle attività dei soggetti che gestiscono l’accoglienza – affermano Silvio Aimetti, sindaco di Comerio, Fabio Passera, sindaco di Maccagno Pino e Veddasca, in qualità di portavoci della “Rete civica dei sindaci per l’accoglienza” della provincia – vorremmo far notare che sono numerosi gli esempi positivi sul nostro territorio”. La replica in riferimento alle dichiarazioni di Pellicini, primo cittadino di Luino, è immediata. “Quelli dei nostri comuni, come quelli di altri sindaci, sono casi che dimostrano questo fatto. La gestione dell’arrivo, l’attivazione dei corsi di italiano, l’impiego di queste persone in attività di volontariato utili alle nostre comunità e la grande disponibilità manifestata dei nostri concittadini, delle parrocchie e delle associazioni, ci possono fare affermare con certezza che l’esperienza dell’accoglienza è un’occasione di crescita. Nella nostra provincia – continua – le motivazioni ideologiche e la scarsa conoscenza stanno ostacolando questo processo virtuoso: la dimostrazione è che ad oggi, su un totale di 139 comuni, sono poco più di 30 quelli in cui si sono attivati progetti di accoglienza. Noi crediamo che, solo attivando progetti di accoglienza diffusa per piccoli gruppi sia possibile evitare eventuali speculazioni economiche. D’altra parte noi siamo sindaci di questa Repubblica e il nostro Governo ha fatto una scelta ben precisa, che noi condividiamo. Credo che il nostro dovere istituzionale sia innanzitutto quello di dare risposte positive a una scelta nazionale. Invitiamo quindi – conclude Aimetti – il collega di Luino ad un confronto fattivo che permetta a tutti i cittadini di comprendere la reale consistenza di questo fenomeno irreversibile che, volenti o nolenti, dovremo imparare a gestire in modo costruttivo”.
Federica Lucchini