VOGLIAMO SAPERNE DI PIU’? RIPRENDIAMO A LEGGERE, A STUDIARE, A FREQUENTARE LE BIBLIOTECHE, AD APPROFONDIRE, A RIPORTARE IN VITA QUEI LIBRI CHE SONO STATI E CHE CONTINUANO A ESSERE ESEMPI VIVENTI DI DEMOCRAZIA SOCIALE E DI VERITA’ STORICA. ASSUMIAMO DI NUOVO IL SILENZIO COME MEDIATORE CULTURALE, CAPACE SEMPRE DI PERMETTERE ALLA MENTE E AL CUORE DI AVVICINARSI UN POCHINO DI PIU’ ALLE COSE BELLE DELLA VITA.
di felice magnani
Quanto è importante la lettura? Moltissimo. Il mondo della lettura è molto vasto, ce n’è per tutti i gusti, è possibile scegliere l’argomento sulla base di un interesse personale oppure per allargare il campo delle conoscenze scolastiche, quelle che incontriamo nella nostra vita di tutti i giorni o per approfondire quei temi e quelle discussioni di cui siamo spesso spettatori inermi, perché non abbiamo abbastanza cultura da opporre a chi vorrebbe imporci la propria. Premesso che la cultura sia un fondamentale elemento di conoscenza e di approfondimento, lo diventa ancora di più quando i “maestri” si moltiplicano sino a diventare irriverenti e prevaricanti, quando cioè diventa molto importante andare all’origine dei problemi, per avere un quadro, il più ampio possibile, che ci metta nella condizione di poter esprimere un punto di vista aggiornato, capace di non cadere nelle braccia di una retorica che tende a frantumare proditoriamente ogni tipo di verità per imporre la propria, quella che permette al potere di continuare a comandare, costringendo le persone a rintanarsi in spazi sempre più ristretti, dai quali riesce difficile evadere, per capire esattamente da che parte stia andando il mondo. Oggi viviamo un tempo in cui la lettura diventa oltremodo importante, perché è l’unica fonte alla quale poter attingere per avere un quadro e una misura attendibili rispetto alla quantità di parole che vengono quotidianamente sfornate da una televisione che assomiglia sempre di più a un teatro di guerra, dove i combattenti si sfidano a duello per dimostrare chi è più bravo, più furbo, più combattivo, più attrezzato per demolire il nemico. L’avversario di un tempo oggi appare come il nemico da abbattere e conquistare, il linguaggio si è fatto tagliente, non guarda in faccia nessuno e anche quel gentile garbo femminile che di solito addolciva la politica, la musica, il ballo, quella sana voglia di dialogare che rendeva meno noiosi i pomeriggi invernali, converte spesso la dolcezza in sfrontatezza pugnace. Fondamentale è quando la lettura diventa studio, approfondimento, quando allarga il campo della conoscenza, al punto di consentire allo spirito umano di poter entrare con gioia nel mondo dei significati e dei concetti, aprendosi al magico gioco della scoperta, dello stupore e della meraviglia. Entrare nel meraviglioso parco attrezzato della vita significa prendere coscienza di chi siamo, di quali siano i valori che accompagnano ogni giorno la nostra esistenza, permettendoci di pensare, di riflettere, di ragionare, di tentare di fare delle analisi un pochino più personalizzate, dove ogni parola o frase o concetto o espressione o storia vengono passate al vaglio di una conoscenza sempre più soggettiva, sempre più capace quindi di essere autonoma e indipendente nel giudizio. Uno degli aspetti più inquietanti della nostra storia attuale è proprio quello di rimanere irreggimentata in quelle voci turbolente che tentano di imporre un modo di ragionare tutto personale, assolutamente incapace di autoanalisi, privo di spirito critico, di capacità di mettere in campo quella libertà di cui abbiamo sentito spesso parlare come di un èlisir di promozione sociale. Di libertà abbiamo sentito parlare moltissimo, in famiglia, a scuola, nei film, in televisione, è una delle parole più acclamate, più scritte, più recitate, di libertà si parla spesso come di conquista etica, morale, sociale, intellettuale, culturale, ma in molti casi resta un valore museale, cementato nelle biblioteche e nelle costituzioni, celebrato dai maestri e dalle istituzioni, ma il rischio è che come tutti i grandi valori della storia, se non viene ogni tanto spolverato e ripulito corre il rischio di finire coperto dalla polvere o peggio ancora nelle mani di chi della libertà si approfitta per fare tutto quello che vuole. Studiare significa non perdere mai il contatto con la vita nelle sue diverse sfumature, mantenendo uno stretto rapporto con quei temi e quei problemi che fanno parte del nostro vivere comune. Lo studio può essere esercitato a casa propria, ma può trovare un validissimo supporto se effettuato nelle biblioteche, dove diventa più facile consultare testi, ampliare ogni tipo di conoscenza. Nelle biblioteche si trova di tutto, dal romanzo, al semplice racconto, ai testi di storia, di solito ci sono sempre un bibliotecario o una bibliotecaria ai quali ci si può affidare per avere indicazioni più precise sui libri da leggere o da consultare, su come utilizzare un libro di testo, su quale testo è più adatto per attivare la nostra curiosità. Studiare significa ampliare le proprie conoscenze, diventare sempre più capaci di capire e interpretare la storia che stiamo vivendo, essere sempre più informati e formati sul piano del sapere personale, intrattenendo dialoghi o confronti e discussioni con altre persone che hanno un pensiero o una forma mentis diversa dalla nostra. Studiare è anche un modo per crescere più attrezzati socialmente e culturalmente, per affrontare con maggiore speditezza le domande della storia, per diventare capaci di intrattenere buoni rapporti relazionali con tutti, impegnando in modo cosciente e autorevole il proprio tempo libero. Quante volte sentiamo dire: “Non sappiamo dove andare”. Le possibilità sono diverse, basta sapersi informare, basta chiedere, basta far scattare quella voglia di imparare che è il primo passo per diventare cittadini migliori, per stare dentro la vita in modo positivo e propositivo. La forza di un paese non sta sempre nell’attesa dello Spirito Santo, ma anche e soprattutto nell’autodeterminazione, nella capacità individuale di inventare e di creare, permettendo così alla nostra anima di muoversi con gioia e buona volontà alla ricerca di una fraterna unione con quelle forze che istituzionalmente lavorano tutti i santi giorni per il bene comune.