La notizia della morte di Papa Francesco ha raggiunto a Bonn Magdalena Tiebel-Gerdes e Carsten Gerdes, i due pastori della Comunità Evangelica Ecumenica di Ispra-Varese, che unisce luterani e calvinisti, la cui sede si trova nella chiesa di San Giovanni a Caldana. “Abbiamo sentito molta tristezza -spiegano- e abbiamo pregato per la chiesa cattolica perché possa trovare una buona persona come nuovo Papa. Alla sera siamo andati nella cattedrale per assistere alla messa ed essere vicini alle sorelle e ai fratelli cattolici. L’atmosfera era molto silenziosa”. C’è sempre stato molto rispetto e stima da parte loro nei confronti del pontefice defunto. Ieri (23 aprile) erano a Roma per partecipare al sinodo luterano, ma non si sono sottratti al desiderio di ricordarlo con stima. Carsten lo aveva anche incontrato personalmente nel giugno scorso durante un’udienza con i rappresentanti della Federazione luterana mondiale (lui riveste la carica di decano della chiesa luterana in Italia) e con emozione ricorda la sua esperienza: “A causa delle sue condizioni di salute si è fermato sulla porta e ha stretto la mano a ciascuno di noi. Alla fine si è anche alzato per salutarci. L’ho trovato un segno speciale di rispetto e di forte volontà. Mi hanno colpito i suoi occhi attenti e il suo sguardo interessato, mentre si avvicinava a noi”. “Quando penso a Papa Francesco penso a una persona che irradia amore –spiega Magdalena- Da subito mi è piaciuta la scelta del suo nome, simbolo di un progetto che non dimenticasse i poveri e ho apprezzato il suo stile di vita perché simbolo di vita cristiana. Negli ultimi anni di vita è sempre stato forte il suo impegno per la pace costruendo ponti. Non ha solo pensato ad essere un cristiano. Ha fatto il cristiano. E questo mi è molto piaciuto. Non conosceva frontiere nei confronti della nostra chiesa luterana, ha avuto un contatto personale con il pastore luterano di Roma. A lui interessavano altre vite cristiane con cui lavorare per i poveri e pregare insieme”.
Federica Lucchini