QUANDO INCONTRI L’UMANITA’
di felice magnani
Quando ti trovi improvvisamente di fronte alle tue responsabilità, è in quel momento che scattano meccanismi che vengono in soccorso e che fanno riflettere sulla vita, il suo valore, la sua bellezza, la sua capacità di fornire le risposte che andiamo cercando. Durante la mia esperienza ospedaliera, come ammalato di cancro, nella Radioterapia dell’Ospedale di Circolo di Varese, ho fatto scoperte interessantissime. Ho capito, ad esempio, quanto sia bello riconquistare un ruolo, ritrovare il senso dell’amicizia, vivere con gli altri, dare un volto alle parole, ai pensieri, ai sospiri e agli sguardi di chi ti sta di fronte. Ho capito, ad esempio, che nella saletta di un bunker non c’è la compressione di una condanna, ma la conferma di una speranza. Mi sono reso conto che c’è più vita nelle persone che soffrono, che in quegli spazi pubblici, dove spesso il vuoto e il pettegolezzo consumano il profilo umano delle persone. Mi sono reso conto che il cuore è uno straordinario scrigno di umanità, di sacralità e di socialità e che non siamo mai abbastanza riconoscenti per tutto quello che ci viene offerto. Ho scoperto un valore religioso più laico, più autenticamente cristiano. Ho pensato che il cristianesimo, quello che ci accompagna ogni giorno nella nostra vita sociale, ce l’abbiamo dentro, anche quando vorremmo renderlo meno efficace per dare più spazio ai nostri egoismi. Si tratta di una voce che parla sempre. Il mondo della Sanità è davvero straordinario, siamo molto fortunati ad averlo accanto, anche se in molte circostanze ce ne dimentichiamo, dimentichiamo quanto fondamentale sia per la nostra salute fisica e mentale avere accanto uomini e donne che ricercano, investono, promuovono, ammodernano, innovano, rafforzano, s’impegnano e quanto sia importante riconoscerne il valore professionale, umano, morale e sociale. Nei sotterranei la lotta contro il cancro è in movimento dinamico, non si perde un attimo, il tempo e la professionalità hanno un peso determinante, il radio non dà tregua. Il cancro, anche se odiosamente silente e insidioso, sa che la Radioterapia è una squadra molto organizzata, diretta da uomini e donne fortemente motivati e molto preparati, che esercitano con la massima cura il proprio ruolo. Si tratta di un ruolo che è sempre in proiezione dinamica, perché il cancro non ha mai una sola faccia, è subdolo, camaleontico, si nasconde e si trasforma, cambia d’abito e si muove, usa strattagemmi, cerca di eludere, di demolire soprattutto quella parte della natura umana che ha bisogno d’aiuto per non cadere preda della demotivazione e della depressione. E’ anche nel suo profilo psicologico, che la guerra della Radioterapia varesina contro il cancro adotta le sue strategie e qui nasce l’importanza di essere squadra, per mantenere vivo il volto della speranza. I progressi sono stati molti e molto importanti in questi ultimi anni, gli strumenti e le apparecchiature a disposizione sono sempre più sofisticati e sempre più mirati, le innovative tecniche di applicazione consentono ai pazienti di vivere molto meglio la loro esperienza ospedaliera. L’équipe medica è molto presente sul campo, lavora sulla base di una grande esperienza professionale, con una dedizione elevata, insieme agli infermieri e alle infermiere, ai tecnici di laboratorio e a tutto il personale, anche quello amministrativo, che gravita con grande disponibilità dentro questa fucina di impegno e di intraprendenza. Anche la solidarietà occupa un ruolo determinante, è parte integrante di quella professionalità medica che veglia sulle inquietudini che accompagnano la natura umana quando vive uno stato di sofferenza.
Il dottor Lorenzo Cerizza della Radioterapia dell’Ospedale di Circolo di Varese