«La prima violenza è quella verbale». Le parole di Sara Fastame, assessore a Politiche sociali, Cultura e Comunicazione, hanno aperto ieri il momento dedicato alla verniciatura in rosso di due nuove panchine posizionate tra la scuola elementare e quella secomdaria, che vogliono ricordare la violenza contro le donne.
L’iniziativa, organizzata dall’amministrazione comunale, che ha aderito alla proposta dell’Associazione Violenza Donna, ha visto la presenza del consigliere delegato all’Istruzione Monica Moretti, della segretaria dell’associazione, Monica Borsa, e di due classi con le loro insegnanti, una quinta elementare e una prima media. Esecutori materiali i ragazzi che, muniti di guanti, ad uno ad uno hanno coperto con la vernice le panchine. «Si tratta del primo atto di un tema che vogliamo approfondire in termini consoni alla loro età – ha spiegato una docente delle elementari —. Abbiamo voluto che sperimentassero con un gesto manuale il significato della negazione della violenza».
Un particolare che merita di essere annotato: vicino alle panchine su un contenitore dei rifiuti sono state scritte una bestemmia e un’espressione molto volgare. L’operatore ecologico avrebbe provveduto con la restante vernice rossa a cancellarle, ma il genitore di uno dei ragazzi che ha partecipato alla discussione sfociata in queste scritte lo ha impedito: sarà il figlio che sabato di fronte al padre con il pennello le cancellerà. «Deve rendersi conto fino in fondo – ha affermato — del gesto compiuto»