E’ stato depositato presso il Ministero degli Interni il progetto predisposto per l’accoglienza dei richiedenti asilo, aderendo al bando Sprar (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati).
Questo atto vede protagonisti Besozzo e di Comerio: è un altro passaggio che si somma ai precedenti da quando è stato firmato dai due comuni il protocollo nello scorso mese di settembre con la finalità di gestire direttamente l’accoglienza di persone che hanno già avuto il riconoscimento di rifugiato.
Il progetto è stato predisposto da un soggetto attuatore – la Colce (Cooperativa lotta contro l’emarginazione) – che aveva aderito al bando, indetto dai due comuni subito dopo la firma del protocollo e vede come garanti i due sindaci Riccardo Del Torchio per Besozzo e Silvio Aimetti per Comerio. Ora il Ministero lo valuterà ed entro il mese di gennaio comunicherà la sua decisione. “Siamo i primi in tutta la Provincia ad aderire al bando Sprar – afferma Aimetti – finalizzato ad una seria possibilità di integrazione”.
“Verrà mantenuta la proporzione di tre asilanti per ogni mille abitanti – specifica Del Torchio – Quindi giungeranno a Besozzo 27 persone. Il bando Sprar ci fornisce una clausola di salvaguardia: qualora il Prefetto Giorgio Zanzi necessitasse di collocare altri migranti le nostre due realtà ne sarebbero esenti. Attualmente a Besozzo sono presenti 20 richiedenti asilo gestiti da una cooperativa seguendo la formula dei Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria).
Avverrà un passaggio graduale che può essere rappresentato dall’immagine di due serbatoi: a mano a mano che si svuoterà quello dei Cas si riempirà quello dello Sprar. Giungeranno quindi a piccoli gruppi. La differenza sta nel fatto che saremo noi comuni protagonisti a gestire l’accoglienza. Non vivremo più nell’incertezza che un soggetto privato possa ospitare migranti (ciò è legale), all’insaputa dei Comuni, come è già avvenuto in altre realtà vicine. Il tutto, inoltre, avverrà in un tempo ragionevole, con tutta tranquillità. Non ci sarà assolutamente un’invasione. Opereremo nella sicurezza che non ci sarà nessun aumento di presenze. Con i finanziamenti dello Stato verranno organizzati corsi per la formazione e l’integrazione degli ospiti”.
“La progettualità che abbiamo predisposto – affermano i due sindaci – contempla anche la risoluzione di problematiche della nostra realtà: a Besozzo quella abitativa. Verranno infatti interpellati la parrocchia e i privati che già accolgono per ricavare spazi finalizzati all’emergenza casa dei besozzesi. A Comerio quella lavorativa con la predisposizione di corsi formativi a cui potranno partecipare i cittadini in cerca di lavoro. Dunque un processo virtuoso a servizio delle nostre comunità”.
Federica Lucchini