Tre lustri vissuti con grande determinazione perché la missione di potenziare nella nostra provincia i servizi oncologici a vantaggio dei pazienti e dei loro familiari divenisse sempre più concreta e pronta a cogliere ogni opportunità. La festa d’estate, svoltasi ieri a Villa san Martino, ha inteso celebrare i 15 anni di questa intensa e proficua attività svolta dall’associazione “Varese per l’oncologia”. Condotta come un talk show dal giornalista Matteo Inzaghi, mediante interviste, interventi e riflessioni sulla rilevanza crescente del terzo settore in servizi pubblici essenziali quali la sanità, ha visto tantissimi ospiti. Fra di loro, il pittore Antonio Pedretti, che ha dipinto in diretta un grande quadro destinato ad arricchire la pinacoteca dell’Ospedale di Circolo: “E’ una mia scelta fatta con il cuore per rendere omaggio a una associazione no profit che ha realizzato interventi importanti a beneficio di malati di tumore, soprattutto dei più deboli. Solo chi ci passa, sa cosa significa ricevere un aiuto da chi aiuta una vita. Questo è lo slogan dell’associazione e lo faccio mio”. L’incontro ha costituito un’occasione per il presidente Gianni Spartà di tracciare un bilancio di questi anni: “Fummo dei pazzi visionari -esordisce- Ci mettemmo in cammino quando nei nostri luoghi di cura l’oncologia dava l’impressione di essere considerata una specialità sulla quale le alte sfere avevano investito poco o nulla. Poi cambiò l’aria e questo fatto ci diede forza e coraggio. Ne diede anche a medici e infermieri, tutti molto preparati, guidati dal loro primario, Graziella Pinotti. Arrivarono i nostri fiori all’occhiello: un day Hospital a Cittiglio, un ambulatorio a Luino. Per questo -ha continuato Spartà- diciamo grazie al dottor Fiorenzo Mambrini che in questa iniziativa ci mise l’anima. Arrivarono le Simultaneous Home Cure, dapprima finanziate dalle nostre onlus, poi recepite da un protocollo regionale. Arrivarono i trasporti gratuiti casa-ospedale-casa per pazienti fragili, un attrezzato laboratorio di trucco e parrucco, consulenze di psicoterapia e fisioterapia. Sanità pubblica che cura e privati che l’affiancano prendendosene cura: un binomio vincente. Ma oggi -ha concluso- prevale su tutto un sentimento di sincera gratitudine rivolto alle centinaia di persone alle quali abbiamo toccato il cuore con le nostre iniziative. I pazzi visionari si sono rivelati profeti”. Durante una serata così importante non potevano non essere conferiti riconoscimenti di soci benemeriti a figure significative, quali Felicita Sottocasa, Mario Giorgetti, Marcello Giola, Maria Teresa Peruggia, Marco Reguzzoni, Fabio Bombaglio, Giovanni Chelazzi, Graziella Pinotti, Roberto Borgo, Carlo Lucchina e a Confartigianato Imprese Varese.
Federica Lucchini
Rete55
15 anni da raccontare e festeggiare. Per fare il punto su ciò che una volta non c’era e che adesso invece esiste e funziona. E per dire che la sanità pubblica non è un’opinione, né un destino inciso sulla pietra: è un progetto, un modo di vedere la società. Un sistema di valori e di cultura che può stare in piedi solo se ciascuno dà il suo contributo, come le pennellate date in tempo reale da Antonio Pedretti, apparentemente slegate e poi in verità armoniose, destinate a trovare un senso solo restando insieme, a formare un disegno chiamato futuro. E’ una riflessione profonda quella emersa a Barasso durante il compleanno di Varese per l’Oncologia, associazione fondata nel 2004 dal giornalista Gianni Spartà, che in quel periodo lottava contro la malattia del figlio, toccando con mano l’esigenza di colmare gli spaventosi vuoti dell’Ospedale di Circolo. Con una sfida: attivare al più presto la Scuola di Specializzazione in Oncologia.