“Primo tra i pari”: non ci poteva essere miglior definizione dell’operato di Mario Ballarin, medico e sindaco per quattro mandati. Don Franco Trezzi, parroco di Cocquio Trevisago dal 2011 al 2018, lo ha così ricordato ieri, durante le sue esequie celebrate nella chiesa dell’Assunta di Caldana. Fuori la gente che non ha potuto entrare era in attesa, altri, ed erano tanti, hanno preferito attendere la salma al cimitero, dimostrando la loro riconoscenza ad una figura tanto amata. “Mario era costretto ad essere il primo per le sue scelte di vita -ha proseguito il sacerdote- ma lui con la sua attenzione ci ha dimostrato che siamo tutti parte di una stessa umanità. Quando era sindaco erano più i sì che i no che diceva, in un desiderio di cammino comune, che non minava le relazioni. Amava condividere. Come medico viveva le paure dei pazienti ed era attento ad ogni loro storia”. Parole dense di significato sono state anche quelle del parroco attuale don Fabio Giovenzana che ha concelebrato con padre Edo Morlin: “Uomo buono, galantuomo, dotato di cristallina onestà, semplice, umile, discreto, di poche parole e molti fatti, dotato di grande capacità di ascolto e di pronta disponibilità. Legato da profondo affetto alla sua famiglia e alle amicizie autentiche””. E sono gli amici che hanno voluto far sentire la loro voce: “Sgomenti, ancora increduli -hanno detto- Tu che dai mali fisici parevi inattaccabile, così granitico, robusto, la bella faccia forte. All’improvviso però il misterioso genio ti ha abbandonato e la potenza malefica di un male crudele ha cambiato la tua esistenza. Non più i canti dei tuoi cari uccelletti al capanno che amavi tanto, non più i gol esaltanti del tuo Ronaldo, ma il puzzo acre degli ospedali. La vita con te è stata per tanto tempo benevola: hai incontrato in più occasioni gioie autentiche, tante soddisfazioni e qualche volta persino un riverbero di gloria. Il tuo impegno nei confronti della comunità è stato assiduo -hanno terminato- e anche se ora ti trattiene la massima lontananza, vogliamo credere che misteriosamente ogni sera giungerà fino a te la consolazione di coloro ai quali hai saputo toccare il cuore”.
Federica Lucchini
In Chiesa con il parroco di allora Don Franco Trezzi durante una cerimonia