I finanziamenti erano pronti da parte della Provincia, ma da parte della Comunità delle Valli del Verbano non era pronto il progetto definitivo. Il primo cittadino Danilo Centrella solleva il problema della mancata realizzazione delle pista ciclabile che avrebbe dovuto essere realizzata partendo da Gavirate, lambendo il fiume Bardello, entrare in comune di Cocquio e terminare in quello di Besozzo. La convenzione, stipulata nel 2014, era stata prorogata fissando come data di scadenza il 13 dicembre scorso, quando avrebbero dovuti essere consegnati i lavori con la certificazione di collaudo. “Abbiamo perso un grosso treno – evidenzia – che avrebbe rivalutato le bellezze del nostro ambiente, offrendoci un’opportunità turistica di grande pregio. La Provincia aveva messo a disposizione 600mila euro e dato l’opportunità alla Comunità Montana di questa proroga. Sono deluso anche perché di questa imperizia non è stata data una comunicazione ufficiale. Chiedo di poterci sedere attorno ad una tavolo con le altre due amministrazioni comunali interessate, un rappresentante della Comunità Montana e della Provincia perché si possa capire la motivazione”.
“La Provincia – spiega il vicepresidente Magrini – è disponibile a sedersi attorno ad un tavolo e a trovare soluzioni con chi naturalmente vuole trovarle. E’ molto attenta alla realizzazione delle piste ciclabili e, consapevole della importanza, ha un ruolo attivo nel loro coordinamento”. Ricorda, assieme ad altri, il recentissimo progetto predisposto per un tracciato che unisce Sesto Calende a Laveno Mombello e che ha visto la partecipazione di tutti i comuni interessati.
“Nessuno ci ha dormito sopra: si è dovuto modificare il tracciato – evidenzia Giorgio Piccolo, presidente della Comunità Montana – in quanto un tratto a Gavirate si sarebbe intersecato con un corridoio ecologico, posto accanto ad un centro sportivo e alla piattaforma ecologica. Si sono quindi dilatati i tempi tecnici e burocratici, dovendo riprogettare il tracciato. L’esecuzione dell’opera mi sta a cuore in quanto ha la sua valenza strategica. Nel disegno globale la pista ciclopedonale definitiva da Luino passerà da Gavirate e da qui attraverso altri tratti arriverà verso il Ticino. Già diversi tratti sono stati realizzati, altri saranno completati. Mi sono già accordato con il vicesindaco di Gavirate, Massimo Parola e di Besozzo, Gianluca Coghetto, con il sindaco Centrella e con il vicepresidente della Provincia, Magrini per un prossimo incontro. Credo nel valore delle piste non solo per la loro valenza ambientale e turistica, ma anche per l’incremento che possono offrire alle nostre aziende agricole con i loro prodotti tipici”. “Se il tratto di Gavirate diventa un ostacolo per la tempistica – interviene Parola – ci rendiamo disponibili alla realizzazione del tratto restante, sottolineando, comunque, che i finanziamenti non sono andati persi. Si tratta di una convenzione, non di un bando”. “Per Besozzo, che è partner del progetto avendo messo a disposizione 100mila euro, è importante che la pista si realizzi. Siamo concilianti, ma pragmatici: abbiamo sottoscritto anche il contratto di fiume, l’accordo proposto dalla Regione per valorizzare e incentivare il Bardello. Quindi abbiamo effettuato interventi su scala locale, come la sistemazione di un tratto di sponda con un camminamento. Svilupperemo altre progettualità come un sottopassaggio nella zona del parco. All’interno di questa strategia, uno dei temi fondamentali è la mobilità sostenibile. I tempi sono maturi. Una soluzione si può trovare avendo noi ad operare con interlocutori seri”.
Federica Lucchini