Per dare “gusto, sapore e profumo” alla vita del paese, dice romanticamente il sottotitolo.
Menta e rosmarino è un giornale pensato e scritto da un gruppo di amici accomunati da un sincero affetto per il proprio paese e vuole essere un atto di amore, ma anche di fiducia verso una realtà che sta attraversando un momento particolarmente critico.
Molte relazioni umane che il paese era in grado di offrirci sono piano piano venute meno; mi riferisco per esempio alla solidarietà che sapeva esprimere la corte, all’intreccio di rapporti socio-economici, alla gioiosa partecipazione alla vita del paese.
Penso con grande tristezza ad un paese, ammesso che lo si possa ancora chiamare “paese”, in cui ciascuno si fa i fatti propri, in cui non ci si riconosce più intorno ai propri luoghi ed alla propria storia, in cui ci si incontra al supermercato.
“Menta e rosmarino” nasce soprattutto con l’intento di tenere il più lontano possibile questi rischi e far assaporare alla gente di Cocquio il piacere di vivere il loro paese.
Per questo il nostro giornale cercherà di valorizzarne gli aspetti storici, culturali e sociali, si occuperà di ambiente e di politica, seguirà gli avvenimenti locali, darà voce e spazio, attraverso una specifica rubrica, a tutti quei cittadini che gradiranno portare un contributo nella direzione che ho tentato di delineare.
L’intento vuole essere assolutamente pacifico, sereno e cordiale e il giornale è aperto alla collaborazione di tutti coloro che intendono perseguire i sopra citati obiettivi.
Voglio ora raccontare come si è giunti a concretizzare questo strano progetto.
Voglio dire anzitutto che il giornale nasce nell’ambito del gruppo di persone che per anni si è adoperato a favore della Biblioteca Comunale organizzando attività diverse nel campo culturale, ricreativo, sociale ed anche della ricerca storica.
Circostanze indesiderate hanno poi interrotto la collaborazione fra l’Amministrazione e questo gruppo, che, pur avendo raccolto apprezzamenti da più parti, non ha potuto fare altro che sciogliersi.
E’ pur anche vero che alcuni del gruppo hanno continuato ad operare a favore del nostro Comune in settori diversi e a titolo individuale: qualcuno si è impegnato nel campo sociale, qualcuno in politica, qualcuno ha continuato la ricerca storica e via di questo passo.
L’idea di ricomporsi però era sempre lì, anzi maturava sempre più, pronta a concretizzarsi da un momento all’altro. Ma è stato in occasione delle ultime elezioni che il gruppo
ha incominciato a riaggregarsi con l’idea di fornire ancora un impegno a favore di Cocquio Trevisago.
Inizialmente si pensava ad un’attività di ricerca per studiare le vicende storiche di Cocquio relative all’800 ed al ‘900, secoli inesplorati, continuando quindi quello splendido lavoro che il prof. Giorgetti aveva appena coronato per i tempi addietro e che del resto aveva preso avvio proprio dal gruppo stesso. Storia, quindi, ma anche cultura, tradizioni etc..etc..
Ma ad un cero punto, con serena incoscienza, qualcuno ha incominciato a dire: “Perché invece di un libro non fare un giornale?” .
Un libro, anche se fatto bene, rischia talvolta di avere il suo momento di notorietà e di interesse all’atto della pubblicazione, ma di finire, poi, dimenticato, in libreria o peggio in un magazzino.
Un giornale entra nelle case periodicamente mantenendo viva la discussione, può essere aperto a più contributi e può diventare espressione di tutto il paese, nel nostro caso di tutte le persone che hanno a cuore le vicende di Cocquio Trevisago. Su un giornale c’è posto per la ricerca storica, ma ci può essere posto anche per l’attualità.
Tenuto conto che i nostri paesini stanno vivendo un momento delicato, dotarsi di uno strumento atto a mantenere monitorata la situazione potrebbe essere quanto mai opportuno.
E così si è deciso per “Menta e rosmarino”.
Si è steso un piano di lavoro e attorno a quel progetto si sono subito trovate tante persone disponibili; l’augurio è che ora anche i lettori possano trovare motivo di interesse nella nostra iniziativa. A tal proposito procediamo fiduciosi, confortati anche dalle parole di Don Tunesi, parroco di Gemonio dal 1936 al 1963 e apprezzato cultore di storia locale: “ …è sempre bello conoscere quel che si può dei luoghi che si abitano; ed anche utile, perchè così si impara a valorizzare ed orientare meglio la propria esistenza.”
Un’ultima nota: non siamo giornalisti e tantomeno abbiamo esperienza a riguardo. Non abbiatecene quindi se la qualità “letteraria” lascerà qualche volta a desiderare o se i contenuti non appagheranno sempre le vostre esigenze.
Anche con il vostro contributo di opinioni cercheremo di migliorarci sempre più per arrivare ad offrire un giornale in grado di valorizzare veramente gli aspetti più interessanti nella vita e nella storia del paese.