Riceviamo dal nostro parroco Don Fabio Giovenzana
“Carissimi amici,
questa mattina sono andato all’Ospedale Valduce di Como per la visita di controllo all’occhio sinistro che era stato operato di “cheratoplastica” (trapianto della cornea) il 10 dicembre u.s.
L’esito della visita è stato negativo. La cornea trapiantata ha aderito alla superficie dell’occhio ma non si è schiarita.
Si rende perciò necessario un nuovo intervento che sarà eseguito quanto prima.
Gli interventi di “cheratoplastica” possono essere di due tipi:
“Cheratoplastica lamellare” (quella che ho già fatto) quando si interviene solo sugli strati di cornea malati, che necessitano di essere sostituiti, lasciando invece intatti quelli sani. In generale, si preferisce praticare – ove possibile –, questa forma d’intervento per una serie di ragioni:
– è meno invasiva,
– non prevede che venga toccato il bulbo oculare,
– è veloce,
– si esegue in ambulatorio,
– si esegue in anestesia locale.
“Cheratoplastica perforante”: è invece un intervento a carattere maggiormente invasivo, perché prevede la sostituzione di tutta la cornea, oramai resa opaca, non abbastanza spessa o eccessivamente curva da una patologia o da un trauma. L’intervento è maggiormente impegnativo e prevede tempi di ripresa assai più lunghi (un anno).
Il chirurgo – dopo essersi consultato con i suoi assistenti – ha deciso di tentare ancora una volta con la “cheratoplastica lamellare” e, nel caso di un ulteriore fallimento, di optare – come ultima soluzione – per la “cheratoplastica perforante”.
Mi è sembrato giusto avvisarvi di questi possibili iter clinici perché siate a conoscenza che per un po’ di tempo (deciderà il Signore) sarò coinvolto in questa faccenda.
Ho chiesto un aiuto al Vicario episcopale (Mons. Giuseppe Vegezzi) perché non ne risenta la cura della nostra Comunità pastorale. Il Vicario mi farà sapere in che modo questo aiuto si potrà esplicare.
Io sono molto sereno. Penso che in questo momento sia giusto prendermi cura della mia salute. Mi affido al Signore e alla sua dolce Mamma, insieme all’intercessione di S. Lucia (di Siracusa! W la Sicilia!). Mi impegnerò comunque in tutti i modi possibili a non lasciarvi mancare la mia presenza!
Oltre agli aiuti che il Vicario episcopale mi ha assicurato, sono certissimo di poter contare sulla collaborazione del mio grande amico don Mario e di tutti i miei Confratelli del Decanato.
Faccio mio uno dei tanti motti degli Alpini: «Audacemente ascendere!».
Vostro,
don Fabio”
Forza e coraggio, con l’aiuto del Signore andrà tutto bene carissimo Don. Un grandissimo in bocca al lupo!!!