“Da questa piazza mai così colorata, deve emergere il senso di responsabilità nei confronti dei soggetti più deboli. La giustizia farà il suo corso, ma noi siamo qui per dire che non vogliamo dimenticare i vissuti di questi bambini. Nessuno può girare la faccia dall’altra parte. Lo affermo non solo come guida dell’amministrazione comunale, ma a nome di tutta la popolazione”. Il sindaco Silvana Alberio ieri è stata in prima fila a guidare la sfilata dei genitori aperta dallo striscione “No ai maltrattamenti sui bambini, sì alle telecamere “. Tanti genitori, nonni e bimbi, molti dei quali hanno frequentato l’asilo nido “Imparare è un gioco”, chiuso dalle forze dell’ordine per le violenze effettuate su di loro dalla responsabili e da una sua assistente. E’ stato un momento molto animato, festoso con tanti palloncini colorati che ha visto la presenza del consigliere regionale della Lega Emanuele Monti, in qualità di presidente della Commissione Sanità della Regione: “La mia partecipazione sottolinea l’attenzione della Regione al tema della videosorveglianza nelle strutture che ospitano anziani e bambini -ha spiegato- Con la vicepresidente Simona Tironi abbiamo allargato il tavolo dei lavori a tutte le forze politiche in quanto il tema sicurezza non ha colori. Abbiamo già stanziato un milione di euro per le Rsa.
Ora stiamo lavorando perché anche le strutture che ospitano i bimbi siano munite di tale strumentazione. Siamo consapevoli che questo è un tema delicato che tocca la privacy, ma nel contempo ha una funzione preventiva e deterrente”. Alla manifestazione erano presenti il vicesindaco Massimo Parola, l’assessore ai servizi sociali Valeria Musco, il consigliere delegato all’ecologia Cristina Biganzoli. Molti i cartelli: “I bambini non si toccano”, “Strattonare, urlare = metodo educativo?”, “Imparare è un gioco: rispettarli è un dovere”, “Non vogliamo sconti di pena!”. Infatti, da sottolineare è la rabbia dei 14 genitori che si sono costituiti parte civile nel processo penale quando hanno saputo che la responsabile non è più agli arresti domiciliari: “Non è giusto per rispetto dei bambini che non si possono difendere”, è stato rimarcato, sottolineando anche la responsabilità della collaboratrice: “Tacere di fronte alla violenza è un reato”. Il corteo mentre percorreva parte di viale Garibaldi è stato applaudito dai tanti passanti. In oratorio, dove è iniziata la festa sono state raccolte le firme a favore dell’installazione delle videocamere che il primo cittadino si è impegnata a consegnare in Regione. “Tutto quello che è successo è uno sfregio ai valori che siamo abituati a difendere”, ha aggiunto il vicesindaco.
Federica Lucchini